Giornale realizzato da giornalisti e professionisti d’origine molisana sparsi per il mondo. Sede centrale: Roma
Iniziativa di sensibilizzazione contro il maltrattamento dei minori
Contro la sentenza della Corte di Cassazione che definisce un "abuso di correzione" l'educazione di un bambino con la frusta. Denuncia contro gli "educatori" di una casa-famiglia di Venafro (Isernia).
RASSEGNA STAMPA
IL MESSAGGERO (quotidiano, pagina 1), "Frustare gli orfanelli? Solo un abuso di correzione" di Annalisa Martella
AGENZIA ADNKRONOS (lancio del 20 aprile 1996)
CRONACA
BAMBINI: USARE LA FRUSTA NON E' REATO, IL CASO A STRASBURGO
Roma, 20 apr. - (Adnkronos) - Il caso dei bambini di Isernia ripetutamente percossi con una frusta da cavallo e battipanni dagli educatori di una casa-famiglia finisce dinanzi alla commissione europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo. L'iniziativa e' di Telefono Azzurro, che ha raccolto l'appello lanciato la scorsa settimana dall'Associazione Forche Caudine, cui fanno capo i molisani residenti a Roma, dopo l'assurda sentenza della Corte di Cassazione che aveva stigmatizzato questa violenza perpetrata su minori come ''abuso di mezzi di rieducazione''. Reato punibile con una blanda pena pecuniaria.
''La corte di cassazione ha ciecamente interpretato una norma, purtroppo in vigore ancora oggi nel nostro ordinamento giuridico, riaffermando cosi' che i bambini possono essere picchiati, umiliati, abusati psicologicamente e fisicamente anche con strumenti che non si dovrebbero usare neppure contro gli animali'', ha detto l'avvocato Manuela Liverani, ribadendo che Telefono Azzurro non intende restare silente di fronte a un caso del genere, che riporta il nostro paese indietro di almeno 50 anni e che la vicenda sara' esaminata da un collegio di esperti e segnalata, oltre che a Strasburgo, anche alla Commissione di Ginevra per i diritti dei bambini.
(Sin/Zn/Adnkronos)
BAMBINI: USARE LA FRUSTA NON E' REATO, IL CASO A STRASBURGO
Roma, 20 apr. - (Adnkronos) - Il caso dei bambini di Isernia ripetutamente percossi con una frusta da cavallo e battipanni dagli educatori di una casa-famiglia finisce dinanzi alla commissione europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo. L'iniziativa e' di Telefono Azzurro, che ha raccolto l'appello lanciato la scorsa settimana dall'Associazione Forche Caudine, cui fanno capo i molisani residenti a Roma, dopo l'assurda sentenza della Corte di Cassazione che aveva stigmatizzato questa violenza perpetrata su minori come ''abuso di mezzi di rieducazione''. Reato punibile con una blanda pena pecuniaria.
''La corte di cassazione ha ciecamente interpretato una norma, purtroppo in vigore ancora oggi nel nostro ordinamento giuridico, riaffermando cosi' che i bambini possono essere picchiati, umiliati, abusati psicologicamente e fisicamente anche con strumenti che non si dovrebbero usare neppure contro gli animali'', ha detto l'avvocato Manuela Liverani, ribadendo che Telefono Azzurro non intende restare silente di fronte a un caso del genere, che riporta il nostro paese indietro di almeno 50 anni e che la vicenda sara' esaminata da un collegio di esperti e segnalata, oltre che a Strasburgo, anche alla Commissione di Ginevra per i diritti dei bambini.
QUOTIDIANO LA REPUBBLICA
Repubblica - 14 aprile 1996 pagina 21 sezione: CRONACA
- di IRENE DE ARCANGELIS