Sipicciano, l’attraente frazione di Galluccio (Caserta)

Sipicciano è un piccolissimo paesino del comune di Galluccio, nel Casertano. È la sua frazione più alta, a 515 metri di altitudine, rispetto alle altre cinque, immersa nel verde di castagneti secolari: questa posizione geografica strategica ha custodito per millenni la sua tipicità e un passato di molteplici dominazioni.

PANORAMI E BOSCHI – La prima bellezza di questo paese – composto da tre borgate – è il panorama: muretti in pietra tra vicoli tortuosi si concedono come finestre aperte sul comune sottostante, sul cratere spento del vulcano di Roccamonfina, per spingere l’occhio sino alla valle del Garigliano e a Cassino. Grappoli di abitazioni in pietra con soffitti a travi in legno pendono sulla collinetta verso la piana del Garigliano e il golfo di Gaeta. In caso di cieli azzurri limpidi e tersi si possono scorgono perfino le isole Pontine.

La seconda attrazione è senza dubbio la natura. Visitare Sipicciano è anche passeggiare nel suo polmone verde, parte del Parco Nazionale di Roccamonfina: nuvoli di ciclamini rosa, vegetazione di montagna perlata di rugiada dalle nottate di umidità, farfalle e nella stagione autunnale ci si può dedicare alla libera raccolta delle castagne nei boschi.

Proprio nei mesi dell’autunno (dai primi di ottobre sino a metà dicembre) sono attivi gruppi micologici che offrono a turisti e visitatori programmi di escursioni. Queste rilassanti e distensive passeggiate diventano occasione per scoprire l’area del parco Regionale di Roccamonfina/Foce del Garigliano, con otto suggestivi itinerari tra natura, cascate, storia, archeologia e fede. Le prenotazioni devono avvenire entro tre giorni dalla data concordata e con un minimo di 10 partecipanti. Stesso discorso vale per le escursioni invernali (da fine dicembre sino a marzo inoltrato), che partono intorno alle ore 9:00 del mattino.

Ai bordi del paesino, scendendo di quota, si possono individuare anche numerosi vigneti, alcuni coltivati a conduzione familiare, e numerosi alberi di mele “annurca”, terzo frutto tipico della regione casertana.

EVENTI – A diffondere le ricchezze artigianali e naturali del paesino, sono impegnate alcune associazioni culturali che organizzano eventi e sagre finalizzate a promuovere le tipicità del comune di Galluccio e frazioni limitrofe, a recuperare e valorizzare culture e tradizioni dell’area dell’Alto Casertano e a custodire le risorse paesaggistiche, turistiche ed ambientali.
La rustica cornice di Sipicciano riscuote grande successo di pubblico per il Wine Festival, ossia la Festa del Vino Galluccio DOC, un’esposizione organizzata dai più importanti produttori di vini dell’Alto Casertano. I terreni fertili dell’antica area vulcanica di Roccamonfina rendono una coltivazione vinicola davvero eccellente.

Sempre nel periodo estivo, ai primi di agosto, è la volta dell’edizione de Tempi belle re ‘na vota, ecomuseo all’aperto con rappresentazione in costume degli antichi mestieri della civiltà rurale dell’alto casertano e degustazione di sapori tipici contadini. L’evento si svolge in due giornate, concluse ciascuna da allegre serate all’insegna del mangiar sano e del ballare spensierato.

SAGRA DELLA CASTAGNA E DEL FUNGO PORCINO – L’evento turistico e gastronomico più rilevante è la sagra annuale della Castagna e del Fungo Porcino. La manifestazione viene organizzata nel primo fine settimana di ottobre con diversi stand espositivi di aziende, consorzi e attività commerciali che propongono assaggi, degustazioni e vendita di prodotti locali. Il clima in quei giorni regala possibilità di sole caldo alternate a momenti di frescura nel subentrare delle ore pomeridiane.

Durante la sagra – di ridotte dimensioni, ma con un’alta concentrazioni di prodotti locali – si salta letteralmente da uno stand all’altro con degustazioni di Aglianico, fagottini dolci e tronchetti a base di cioccolata e crema di castagne, e tante caldarroste cotte nelle antiche pentolone a fuoco aromatizzate con vino bianco e sale (vendute al chilo o nei “coppetielli”). Il pranzo sul posto è un tripudio di carni, salsicce, formaggi dolcissimi, tagliate di affettati, zuppe e pasta fresca fatta in casa condita con funghi.

All’evento partecipa anche il gruppo micologico di Galluccio con mostre didattiche sulle diverse specie di porcini e offre ai visitatori corsi di informazione e formazione micologica.
L’occasione della sagra può rivelarsi propizia per visitare con una brevissima passeggiata di circa 20 minuti le emergenze storiche del paese: casolari, torri medievali ed angoli di architettura del periodo saraceno, saliscendi di rampe in pietra vulcanica che costeggiano la sommità del colle e le rovine della chiesetta parrocchiale di San Bartolomeo (sopravvissuta nelle sue forme solo con il campanile cuspidato, l’abside e le mura perimetrali).

DOVE MANGIARE – Un antico casolare oggi adattato ad elegante tenuta agrituristica offre ai turisti la possibilità di pranzare anche all’aperto e ritrovare i sapori tipici anche quando non ci sono gli eventi. Altrimenti bisogna scendere a Galluccio e scegliere un posto a tavola nei suoi altrettanto ospitali agriturismi.

(si ringrazia il sindaco di Galluccio)

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