Sulla Bit, Vincenzo Cotugno stavolta ha ragione

Polemiche, tanto per cambiare, in Molise per la mancata partecipazione alla Bit, la fiera internazionale del turismo a Milano.

In realtà la Regione non vi ha partecipato per anni, dopo averlo fatto con ben poche fortune (e proposte qualitative tutte da discutere), visti i risultati in termini di flussi turistici intercettati negli ultimi decenni.

Forche Caudine” da sempre ha criticato questa dispendiosa partecipazione per vari motivi. E la nostra posizione in passato è stata ripresa da numerosi organi d’informazione, compresa Telemolise.

Il principale motivo per cui riteniamo inutile la trasferta a Milano è che la parteciapazione s’inserisce in un contesto altamente competitivo in cui il Molise esce quasi sempre con le ossa rotte, principalmente per penuria di mezzi e per qualità del marketing. A ciò si aggiungono giudizi non sempre esaltanti sulla manifestazione, come quelli espressi dal molisano Raffaele Iannucci, uno dei massimi esperti di turismo in Italia quale direttore della rivista “Plein Air”. A tutto ciò s’aggiunge una partecipazione svincolata da un piano complessivo, per cui spesso estemporanea, dove dominano scelte di convenienza sul momento.

Ecco perché condividiamo l’intervento dell’assessore regionale al Turismo, Vincenzo Cotugno, su questa delicata materia, che in sostanza critica la stagione delle “spese a pioggia senza una vera programmazione”. Scrive l’esponente politico venafrano: “Con il Piano di sviluppo turistico, che coordinerà e disciplinerà le azioni strategiche della nostra regione per i prossimi sei anni a cominciare proprio dal progetto della comunicazione ormai in dirittura di arrivo, abbiamo avviato una fase progettuale dell’immagine turistica del Molise. Andare in questi giorni alla Bit e spendere 200/250.000 euro per promuovere quale turismo? Con quali pacchetti? Con quale “brand”? Rischiamo di farlo in maniera confusionaria o peggio campanilistica, ignorando le esigenze del mercato internazionale”.

Tutto giusto. Occorre, però, monitorare e valutare le azioni che sta progettando la giunta Toma per il futuro in questo delicato settore. Bene coinvolgere i principali tour operator nazionali ed internazionali o accrescere la visibilità positiva del Molise sui media, come fatto nei mesi scorsi, sebbene senza continuità oggi. Ma la pioggia di soldi a quelle iniziative locali, ad esempio con il tanto sbandierato bando “Turismo è Cultura 2020” per la promozione delle manifestazioni ed eventi regionali, davvero è strategica per cambiare il passo dal momento che questi eventi non sono mai stati decisivi per intercettare i grandi flussi turistici? O la promozione pianificata su mezzi interni al Molise, anziché esterni, a cosa serve, a far conoscere il Molise ai pochi molisani che vivono in regione?

Davvero siamo di fronte ad una discontinuità o siamo alle solite, cioè rendere economicamente felice qualche – e/o le solite – organizzazioni locali? Perché, viceversa, questi bandi non si estendono proprio all’esterno del Molise, dove forse la promozione sarebbe più efficace?

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