“Il Molise, insieme alla Calabria, ha chiesto alla Conferenza delle Regioni di chiedere al governo deroghe al decreto Balduzzi, Dm 70/2015, per ottenere il Dea di I livello e la revisione di alcuni parametri. Tutto ciò in accordo con l’Agenas”.
E’ quanto ha detto il governatore della Regione Molise Donato Toma a margine del Consiglio regionale a Campobasso, dedicato alla sanità.
Si registra un certo “dinamismo” del governatore sul fronte della sanità, specie dopo il pronunciamento dei giudici della Corte costituzionale la scorsa settimana sulla mancanza di incompatibilità tra la figura del commissario per l’attuazione del piano di rientro dal debito sanitario e la figura del presidente della Regione Molise.
Ora si punta su “Piani della salute“, ma forse sarebbe più interessante interrogarsi sul perché la sanità molisana sia arrivata a questo punto e se il centrodestra sia esente da colpe.
Intanto il Movimento Cinque Stelle ha bocciato la proposta prospettata da Toma in quanto – secondi i pentastellati – è impossibile avere un Dea di secondo livello a Campobasso e di primo livello a Termoli e Isernia poiché questa operazione costerebbe un miliardo di euro. E il Molise, ridotto com’è, non se lo può certo permettere.