Venafro, dal comitato Albanova Volturni opposizione a progetto ambientale

Qualche giorno fa un gruppo di decine di cittadini ha presentato al Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro una formale opposizione alla Delibera del Consiglio dei Delegati n.11 del 15.12.2022. La Delibera è stata approvata come presa d’atto delle deliberazioni del Comitato esecutivo del Consorzio che sono alla base del cosiddetto “grande progetto strategico”, il quale prevede l’estensione del comprensorio irriguo consortile. Un documento simile di opposizione è stato presentato anche da alcuni membri del gruppo di minoranza del Consiglio dei delegati del Consorzio. La redazione del documento di opposizione è stata coordinata dal neo-nascente Comitato Albanova Volturni che da alcune settimane promuove dibattiti sul tema ed esprime le possibili problematiche dovute al progetto. Il gruppo eterogeneo non si compone di soli ambientalisti, termine usato spesso quasi in maniera dispregiativa, ma di persone e cittadini che chiedono partecipazione nei processi di pianificazione e progettazione e che temono interventi inutili e dannosi per la natura ed il paesaggio. Le problematiche sono evidenziate con consapevolezza giuridica nel pieno riferimento all’ art. 9 della Costituzione, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente. Ma il riferimento è posto anche nelle parole del Presidente Mattarella: “Gli insulti al paesaggio e alla natura, il loro abbandono, oltre a rappresentare un affronto all’intelligenza, sono un attacco alla nostra identità”, parole espresse recentemente proprio per i timori derivanti dall’attuazione del PNRR. Il Consorzio di Bonifica, trascurando le istanze provenienti dai cittadini, comunica di voler proseguire con la progettazione. Eppure, il documento di opposizione testimonia la presenza, oltre che di problematiche ambientali, di vizi amministrativi e di inosservanza dello Statuto consortile.

Cosa prevede il grande progetto strategico? Lo scopo principale è di estendere l’attuale comprensorio irriguo del consorzio, oggi limitato alla destra orografica del Volturno nel territorio di Venafro, alle pianure di Capriati e Torcino (Ciorlano). Il progetto prevede la realizzazione di alcune opere con forte impatto potenziale su ambiente, paesaggio e natura. Una di queste è un nuovo ponte di attraversamento sul Volturno, per ora ideato in agro di Pozzilli, in località denominata Pietrabianca. Emergono inoltre preoccupazioni riguardo ulteriori derivazioni di acqua dal Volturno. Nelle righe seguenti il Comitato esprime ancora in maniera sintetica le principali problematiche riscontrate.

Ulteriori prelievi di acqua dal Volturno: una minaccia concreta. Il cambiamento climatico sta influendo radicalmente sulla portata estiva di molti fiumi italiani, tra cui anche il Volturno. La scorsa estate il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro ha attivato la razionalizzazione dell’acqua agli agricoltori. Come si può prevedere l’allargamento del comprensorio consortile se la situazione attuale impone addirittura turni irrigui forzosi a chi è già consorziato? È impossibile immaginare scenari di incremento dei prelievi dal fiume. Dall’altra parte, i territori a cui si vuole arrivare con l’estensione del consorzio, definiti spesso erroneamente siccitosi, sono pieni di acqua. Si pensi a Torcino, che possiede addirittura, in località Lago dei Cigni, 25 ettari di laghi con profondità di 15-18 metri.

Realizzazione del nuovo ponte: perché è necessario opporsi. Conservazione della natura. L’area di progetto attraversa il perimetro del Parco Regionale del Matese, che presto sarà un parco nazionale, e due importanti aree per la conservazione della natura appartenenti alla Rete Natura 2000. Secondo l’ISPRA aree protette di questo genere “non devono essere attraversate dai tracciati dei nuovi progetti” di infrastrutture lineari (strade e simili). Queste aree, inoltre, sono funzionali alla conservazione di una delle poche popolazioni di lontra europea del Centro-Sud-Italia, specie considerata prossima alla minaccia di estinzione. Tutela del paesaggio. L’area scelta per l’insediamento delle nuove infrastrutture ricade all’interno di un paesaggio articolato, un mosaico composto da ambienti naturali, il bosco ripariale e il fiume, e ambienti semi-naturali, il paesaggio agrario. Questi elementi sono costitutivi della riconosciuta qualità del paesaggio della Pianura di Venafro da cui l’istituzione di specifici vincoli di tutela paesaggistica. Consumo di suolo. Secondo il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nell’area del Venafrano il tasso di edificazione e di cementificazione nel decennio 2001-2011 è stato superiore alla media nazionale. Questa tendenza purtroppo continua. La realizzazione del progetto, considerando l’insieme ponte e connessi raccordi stradali, rischia di aggravare l’attuale situazione. Rispetto dei vincoli dalla pianificazione territoriale. L’alveo del fiume Volturno è tutelato dal “Progetto Conservazione Zone Umide – Area Pilota Le Mortine”, piano territoriale prodotto dall’Ex Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. Questo strumento vieta la localizzazione di nuove strade lungo e sull’alveo del fiume.

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