Quest’anno la Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Paolo Borsellino” della Diocesi di Trivento ha deciso di occuparsi del Concilio Vaticano II a cinquant’anni dalla sua celebrazione, facendo contestualmente memoria di quanti nella Chiesa ci hanno aiutato ad attuarne i documenti.
Nei primi due incontri Loris Francesco Capovilla e don Luigi Ciotti hanno ricordato le figure di Giovanni XXIII e del cardinale Michele Pellegrino.
Sabato 22 marzo a Trivento presso il Centro Sociale di Colle San Giovanni si è fatto memoria di Carlo Carretto, Piccolo Fratello di Gesù.
Ad introdurre la riflessione è stato il direttore della Caritas Diocesana, don Alberto Conti, che ha sottolineato l’autenticità dell’esperienza di vita cristiana di Carretto e la sua continua capacità di orientare la Chiesa ed i fratelli nella fede verso una vita continuamente ispirata dalla parola di Dio.
Il sacerdote, leggendo un passo stupendo dal cap. X del volume “Il Dio che viene”, ha rilevato l’attualità del pensiero del Piccolo Fratello di Gesù sottolineando la sua fedeltà alla Chiesa, ma anche il suo spessore critico all’interno della stessa.
Don Alberto Conti ha poi presentato “il contadino” Pierangelo Comi.
Sì. Lo ha definito proprio così.
Non avevo mai sentito prima Pierangelo Comi.
Entrando, l’ho visto sul palco che provava qualcosa con la chitarra.
Era vestito semplicemente e si preoccupava che in sala l’audio fosse al meglio.
Ascoltando la sua testimonianza ho capito che mi trovavo di fronte ad un compagno di strada di Fratel Carlo Carretto.
Pierangelo Comi fa sì il contadino, ma è un interessante cantautore cristiano, che a Spello animava le preghiere e le liturgie con la sua chitarra e i suoi canti.
Ho scoperto sul web che ha pubblicato diversi album bellissimi.
La Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Paolo Borsellino” ha visto negli anni la presenza come relatori di figure di primo piano della cultura italiana.
Molti mi hanno incantato per la capacità di comunicazione e tra questi sicuramente c’è Pierangelo Comi, che in maniera semplice ma efficace ti induce alla riflessione ed è capace di toccare le corde più sensibili dei tuoi sentimenti.
Ha presentato la vita di Carlo Carretto dividendola in tre segmenti: il periodo giovanile con l’impegno nella GIAC, l’esperienza eremitica del noviziato nel deserto del Sahara ed il ritiro a Spello con la Fraternità dei Piccoli Fratelli del Vangelo di Charles de Foucauld.
Ha parlato dell’esperienza umana, spirituale, culturale, sociale e politica di questo testimone autentico della fede cristiana, del suo impegno spesso sofferto ma fedele nella Chiesa, dell’esercizio del silenzio, della preghiera e della contemplazione di Dio, ma anche della ricca attività di scrittore e della eccezionale capacità contemplativa.
Pierangelo Comi ogni tanto ha interrotto il racconto della vita di Carlo Carretto per sottolineare taluni passaggi della stessa con alcuni suoi brani musicali molto applauditi dalla platea che gli prestava un’attenzione incantata.
Ciò che ho ascoltato da lui sabato 22 marzo non è esattamente definibile come una produzione di canti religiosi per l’animazione della liturgia.
Ho seguito attentamente i testi di quelle canzoni che intercalavano la sua relazione su Carretto.
Sono motivi che si ascoltano con piacere sul piano musicale, ma sono così profondi nelle riflessioni da apparire come trattati teologici in pillole.
A Trivento, con una relazione ed un’esibizione musicale di circa due ore, Pierangelo Comi è riuscito a presentare a chi lo ascoltava tutta la bellezza e l’autenticità della vita cristiana di un testimone davvero credibile del Vangelo qual è stato Carlo Carretto.
Molti gli interventi in sala di laici e di sacerdoti, come don Orlando Di Tella e don Alfonso Cerrone, che hanno conosciuto il Piccolo Fratello del Vangelo ed hanno voluto riferire dell’arricchimento spirituale ricavato dall’esperienza di preghiera e di contemplazione fatta a Spello con lui.
I lavori sono stati conclusi da S.E. Mons. Domenico Angelo Scotti che ha parlato del suo primo incontro casuale con Carlo Carretto e del desiderio costante poi di incontrarlo nuovamente.
Pierangelo Comi, delineando la vita di Carretto, ha concluso dicendo: “Non vi parlerò della sua morte, perché credo che lui non ci abbia mai lasciato. È qui con noi con l’insegnamento della sua esperienza di vita e con i suoi numerosi libri che hanno formato intere generazioni di giovani ad amare la Bibbia”.
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