Sci in Molise, annullate le prove per l’abilitazione dei maestri

foto d’archivio

Il 12 marzo la Regione Molise ha revocato l’Avviso pubblico per l’ammissione ai corsi di formazione per l’abilitazione all’esercizio delle professioni di maestro di sci alpino, sci di fondo e snowboard anno 2023/2024. Una scelta obbligata: “Lo stato dell’innevamento delle piste da sci della località sciistica di Campitello Matese (Comune di San Massimo – Campobasso) non consente l’espletamento delle prove attitudinali programmate”. Le prove, che dovevano tenersi il 13, 14 e 15 marzo, sono annullate, i candidati saranno rimborsati.

È l’ennesimo problema che investe la regione, già alle prese con la petizione che vuole trasferire la provincia di Isernia in Abruzzo – a cui media nazionali hanno dato molto spazio – e la bocciatura della candidatura di Agnone (Isernia) quale capitale della cultura 2026.

Eppure c’è chi ancora vorrebbe investire nelle località sciistiche molisane, dove sono finiti tanti soldi pubblici negli anni passati. I cambiamenti climatici sconsigliano decisamente di riversare altri fondi pubblici, cioè di tutti noi, verso le località sciistiche.

Il report Nevediversa2024 di Legambiente è chiaro su questo punto. Il presidente della sezione molisana di Legambiente, Andrea De Marco, è drastico: “La mancanza di precipitazioni nevose che ha caratterizzato l’inverno molisano deve portarci a riflettere su quanto sia ormai illusorio continuare a parlare di stazioni sciistiche in Molise. La stagione 2023-2024 ha visto sciare a Campitello Matese solo grazie ai cannoni sparaneve e solo in alcuni fine settimana. Quello che serve è programmare interventi che vadano a destagionalizzare l’offerta delle montagne molisane e terminare l’iter di istituzione del Parco nazionale del Matese che è la vera sfida per sviluppare il turismo sostenibile sulle nostre montagne. Chiediamo di mettere la parola fine su idee scellerate quali quelle di alzare la quota degli impianti di risalita, iniziativa che non ha motivo di essere nemmeno discussa considerato che, in particolare sul Matese, sono fortunatamente in vigore i vincoli delle aree natura 2000”.

Come scrive Il Dolomiti, “A Campitello Matese, sulla montagna molisana, le temperature sono ben al di sopra dello zero: questo non permette nemmeno di utilizzare i cannoni per l’innevamento artificiale”.

La stessa qualificata testata trentina racconta che “il dossier Legambiente per il Molise evidenzia che nessun delle due stazioni sciistiche se la passa benissimo: quella di Monte Capraro, nel territorio di Capracotta (Isernia), costruita tra il 1994 e il 1995 a un’altitudine tra i 1.380 e i 1.650 metri sul livello del mare, le scarse precipitazioni permettono solamente l’apertura della vicina pista da fondo a Prato Gentile.

“L’impianto fu inaugurato nel 1998 e nel 2020 furono fatti dei lavori di manutenzione ordinaria, completati nel gennaio 2021. Con l’aumento delle misure di sicurezza previste per tutti gli impianti funiviari a seguito della tragedia del Mottarone, si sono dovuti trovare altri finanziamenti per il controllo della linea elettrica della seggiovia e per la sua revisione quinquennale. In più si è abbattuta una nuova grana sugli impianti di Monte Capraro, dove in seguito alle piogge torrenziali della primavera del 2023 sono stati riportati danni ad un pilone della seggiovia biposto per la quale sono necessari interventi di circa 600mila euro – si legge nel rapporto di Legambiente.

Non è troppo diversa la situazione a Campitello Matese, dove la Regione, attraverso la società Sviluppo Montagna Molisana spa, è l’azionista unico di Funivie Molise spa, gestore dell’impianto.

Spiega il dossier Nevediversa 2024: “Non è bastata nemmeno la presenza dei cannoni sparaneve con annesso laghetto di presa a fare decollare la stagione sciistica per via delle alte temperature in quota che vanificherebbero l’impegno”.

Nell’autunno 2023 le agenzie di stampa hanno dato notizia della vendita all’asta degli impianti. “Arriva come un fulmine a ciel sereno, soprattutto dopo che la Regione Molise negli anni passati aveva fatto degli investimenti importanti (tre milioni di euro) per l’adeguamento degli impianti di risalita, ma anche al recente finanziamento per l’adeguamento dell’impianto di innevamento artificiale” sottolinea l’associazione. Per la quale c’è un’unica nota positiva: il superamento del rischio dell’ampliamento della stazione sciistica verso Roccamandolfi “a cui Legambiente si è opposta da subito”.

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