A Campobasso si rinnova “Sonika Poietika”

“Peter si ritrovò da solo ai margini del cortile. Guardando, chiunque avrebbe visto un bambino vicino al muro che fissava lo sguardo nel vuoto, senza fare niente. In realtà, Peter pensava molto intensamente.”
Ian McEwan

25 – 29 agosto 2021
Quello che abbiamo vissuto in questi mesi è stato il tempo del limite, del confine,
della clausura forzata da leggi e regolamenti. E’ utile accettare che questo tempo
possa essere interpretato solo nella sua accezione negativa o possa rappresentare
invece una porta da aprire dalla quale costruire nuove possibilità in ambito umano e artistico? Nella storia dell’uomo la musica è stata profetica, ha contenuto nei propri principi l’annuncio dei temi futuri, è stato un mezzo per percepire il mondo.
In questa arte la trasversalità e la contaminazione hanno precedenti illustri e spesso hanno rappresentato il collante per riprendere la vita quando sopraggiunge finalmente la pace dopo un conflitto. In questa edizione di Sonika supereremo confini temporali indagando nella giovinezza di testimoni straordinari della poesia del secolo scorso come Dino Campana e Vladimir Vladimirovič Majakovskij con le performance di Miro Sassolini e Arlo Bigazzi, ci immergeremo nell’elettronica preistorica di Cristina Donà e nel flow primordiale di Eugenio Finardi e per finire nel canto notturno di Andrea Chimenti.
Sonika sarà un varco che apriremo elaborando un luogo virtuale, un punto nella nostra mente, conservando l’idea del sogno che rifiuta una moderna “meccanizzazione delle anime” alla quale l’emergenza pandemica vorrebbe farci adeguare nel prossimo futuro.


Maurizio Oriunno
ANDREA CHIMENTI Notturno tour
Dal 1983 al 1989 Andrea Chimenti è il cantante dei Moda, uno dei gruppi capostipiti del rock italiano. Con i Moda realizza tre album per l’etichetta I.R.A. prodotti da Alberto Pirelli. Nel 1990 inizia la sua carriera solista. Sono usciti fino ad oggi numerosi album più svariate compilation e collaborazioni tra cui ricordiamo quella con Mick Ronson (chitarrista e produttore di D.Bowie, Lou Reed, Bob Dylan…) David Sylvian, Steve Jansen, Mick Karn, Gianni Maroccolo, Piero Pelù, Federico Fiumani (Diaframma), Giancarlo Onorato, Rita Marcotulli, YoYo Mundi, Patrizia Laquidara, Sycamore Age, Stefano Panunzi, Nicola Alesini, Nosound, Moon Garden.
Nel teatro e cinema lavora come attore e realizza colonne sonore, installazioni e
sonorizzazioni di mostre d’arte. Mette in musica testi di Ungaretti, Pessoa, brani tratti dal Qohelet e Cantico dei Cantici. Collabora con i registi Carlo Verdone, Fernando Maraghini e Maria Erica Pacileo, Massimo Luconi, Riccardo Sottili, Gaia Bonsignore e Roberto D’Ippolito. Per il Ministero della Cultura Francese lavora con la compagnia di danza Silenda (Normandia).
Lavora con Culturanuova realizzando la regia di numerose installazioni visive e sonore per l’inaugurazione di grandi restauri (tra cui Giorgio Vasari, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Beato Angelico, Correggio.) Scrive numerosi racconti e il suo primo romanzo “Yuri” esce nel 2014 per la casa editrice Zona. Attualmente ha terminato il nuovo album “KY” prodotto insieme a Cristiano Roversi.
Anticamente i notturni erano composizioni per pochi elementi eseguite di notte nei parchi, composizioni di libera ispirazione, spontanee che non rispondevano a regole predefinite se non quelle legate all’emozione. Rievocando questa atmosfera Andrea Chimenti, accompagnato da Cristiano Roversi, propone canzoni dai suoi esordi ad oggi. Un concerto intimo, dai colori della notte appunto. In “Notturno” qualche anticipazione del nuovo album previsto per ottobre 2021.
ARLO BIGAZZI/CHIARA CAPPELLI
“MAJAKOVSKIJ!”
Chiara Cappelli (voce narrante e theremin)
Arlo Bigazzi (basso el.)
Lorenzo Boscucci (electronics)
Miro Cosottini (sax)
Parole e musiche scorrono in un continuo inseguirsi per raccontare un Majakovskij
apparentemente meno politico ma più universale: un giovane innamorato della vita,
dell’arte, dell’utopia. Certamente non il Majakovskij cui siamo abituati, icona imbalsamata della Rivoluzione, ma la storia e la poesia di un ragazzo appassionato agli eventi dell’esistenza. Una narrazione – a volte intima e leggera, altre volte tesa e struggente – che non ha distinzione tra biografia e poesie, raccontando un Majakovskij disposto a sfidare se stesso e il mondo che lo circonda. La storia di un ragazzo devastatore di banalità e inno a quella ribellione che è congenita nella gioventù: un “lampo scintillante che batte da qualche parte” e che illumina il pallore dei nostri giorni, dove è sempre più faticoso trovare l’entusiasmo per il futuro e l’utopia.
Sul palco Chiara Cappelli racconta e interpreta le poesie di Majakovskij intercalandole con momenti della vita del giovane poeta, accompagnata da ritmi urbani e melodie sintetiche, elaborate da Lorenzo Boscucci e dalla chitarra e dal basso di Arlo Bigazzi.
Un’interpretazione che coinvolge il corpo in movimenti e scatti improvvisi, dando forma allo scorrere della voce e dei suoni.

Verso l’inquieto mare notturno
MIRO SASSOLINI CANTA DINO CAMPANA
CON MONICA MATTICOLI
e con la partecipazione straordinaria di CARMINE TORCHIA
Verso l’inquieto mare notturno, realizzato in esclusiva su invito di Materiali Musicali (M.E.I.), è stato presentato in anteprima a Firenze in occasione della maratona musicale dedicata a Dino Campana nell’Estate Fiorentina 2018.
Il concerto, un omaggio al poeta marradese in voce e canto con atmosfere dai sapori mediterranei, è frutto della collaborazione artistica fra il cantante e melodista Miro
Sassolini, fra le voci storiche della new wave italiana, la poetessa e performer Monica Matticoli, il cantautore e polistrumentista Carmine Torchia.
Il potente canto di Miro Sassolini, la raffinata recitazione di Monica Matticoli, la ritmica vigorosa e gli intensi equilibri armonici di Carmine Torchia danno corpo e sonorità al tema dell’acqua e dell’amore in Dino Campana.
«Campana è stato l’ultimo poeta italiano a coltivare un sogno di poesia popolare e di poesia orale (…). Le sue poesie si leggono nei libri e si possono anche ascoltare a teatro (…). Lui stesso, del resto, amava recitarsi, ed era ben consapevole di maneggiare una lingua, l’italiano, tra le più musicali del mondo.» (Sebastiano Vassalli).
I testi dello spettacolo sono tratti dai Canti orfici, dai Versi sparsi e dagli Inediti; viene inoltre dato corpo, in un’inedita conversazione che si muove fra canto (Dino) e recitato (Sibilla), ad uno dei carteggi più potenti e amati della letteratura del Novecento, quello appunto fra Campana e Aleramo.
Il concerto si chiude con canzoni inedite realizzate da Sassolini e Torchia su testi di
Matticoli e con una selezione di brani di Miro Sassolini tratti dal disco “Del mare la
distanza” (Contempo Records, Edizioni Materiali Musicali) e presentati con i nuovi
arrangiamenti di Carmine Torchia.
EUGENIO FINARDI Estasi Enarmonica
Eugenio Finardi pubblica il suo primo disco nel 1975: per la prima volta l’impegno civile e la poetica delle emozioni si incontrano in un solo artista. Canzoni come “La Radio”, “Un Uomo” e soprattutto “Musica Ribelle”, sono manifesti generazionali arrivati ai giorni nostri con la stessa forza dirompente delle origini. A distanza di oltre 40 anni e dopo un lungo viaggio fatto di ricerca musicale e interiore, Eugenio Finardi è più che mai simbolo di temperamento indomito, sperimentazione, libertà intellettuale e attenzione al prossimo, caratteristiche che lo hanno reso il guru della musica ribelle e indipendente.
A Sonika Poietika porta in scena ESTASI ENARMONICA insieme a Raffaele Casarano (sassofoni) e Mirko Signorile (piano).
Una suite che incorpora i brani in un “Flow”, un flusso ininterrotto che, attraversando vari stati emozionali, accompagna l’ascoltatore ad uno stato quasi trascendentale.
“Estasi Enarmonica” è un’esperienza che va al di là della normale sequenza di canzoni legandole e fondendole nell’improvvisazione e nel mistero dell’Enarmonia, cioè la magica capacità delle note di essere una cosa in una tonalità e un’altra quando questa cambia.
La magia dell’enarmonia è frutto dell’intesa con due straordinari musicisti. Mirko
Signorile che intesse un suo continuum spazio temporale attorno alla massa gravitazionale delle mie melodie in contrappunto con le traiettorie del sax di Raffaele Casarano creando con sapienza armonica congiunzioni astrali sorprendenti.
Il Flow si sviluppa spontaneamente in un’interpretazione ogni volta unica e diversa sul canovaccio di movimenti come nella Forma Sonata delle sinfonie classiche, Allegro, Andante, Vivace, Adagio, dando un respiro più ampio alle emozioni di quanto possa stare nello spazio di una sola canzone. Respiro che permetterà di condividere un’intensa esperienza collettiva.
CRISTINA DONÀ deSidera tour
Cristina Donà è una delle voci più originali della scena musicale italiana. Ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh. Prima artista italiana a esibirsi al Meltdown Festival di Londra, è stata capace di reinventare il modello di interprete e autrice nell’ambito della musica rock.
Sempre in grado di rinnovarsi, Cristina Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice, per le nuove generazioni di musicisti italiani,torna con un tour che anticipa l’uscita del nuovo disco “deSidera”, portando con sé la ricchezza dei suoi ventiquattro anni di carriera. Il nuovo album, che arriva a sette anni di distanza dall’ultima pubblicazione discografica, è frutto di un lavoro meditato e accorto, un disco identitario che si spinge in profondità e scuote.
Lo spettacolo proporrà alcuni estratti da quest’ultimo, presentati in anteprima,e brani di repertorio in una rinnovata veste. Si alterneranno versioni minimali a echi di“elettronica preistorica”e sarà l’occasione per apprezzare, ancora una volta, la capacità evocativa della voce e delle parole di Cristina, mescolate agli arrangiamenti sorprendenti curati da Saverio Lanza. Ed è con Saverio, produttore e co-autore dei suoi ultimi album, che Cristina decide di salire sul palco: un’esibizione in duo per un disco scritto a quattro mani.

SONIKA POIETIKA
I LIBRI


25 AGOSTO 2021
DISCHI DA ‘90
Francesco Andrea Brunale
“Dischi da ’90”, edito da Bertoni Editore è un vero e proprio omaggio alla scena alternativa musicale degli anni novanta. L’autore Francesco Andrea Brunale ha voluto trattare trentuno dischi di quegli anni attraverso apposite recensioni e altrettante interviste ai musicisti che realizzarono quegli album che sono diventati una parte importante della storia della musica rock italiana. Ci sono interviste ad artisti come Pau dei Negrita, Omar Pedrini, Max Casacci dei Subsonica, Gianmaria Accusani dei Prozac +, ma anche a musicisti più underground come Wilko dei Rats, Mao e Daniele Tarchiani degli Anhima. Per la prima volta è stato storicizzato un periodo florido della musica tricolore nel quale il rock non era più un fenomeno di nicchia o legato ai nomi più blasonati.
FRANCESCO BRUNALE
Francesco Andrea Brunale è nato a Roma nel 1975, vive a Campobasso dal 1981. E’ avvocato e anche giornalista pubblicista. E’ alla sua seconda pubblicazione. Nel 2018 ha dato alla luce il libro “Campobasso una porta per la serie A”, dedicato alla squadra di calcio della sua città. Le sue passioni sono la musica rock, Seattle, il basket, il Napoli, il Wimbledon (squadra di calcio inglese), il Campobasso, oltre all’Olimpia Milano e i Los Angeles Lakers.
26 AGOSTO
SETTE GIORNI
Charles Papa
“Sette Giorni” è il primo romanzo di Charles Papa, edito da Big Box Edizioni, con le illustrazioni dell’artista Zhanco e la progettazione grafica di Manuel Ciarallo. In “Sette giorni” è il tempo il vero protagonista, scandito da una playlist musicale scelta dall’autore che accompagna il lettore durante tutto il racconto.
In sette giorni Andrea Nyman, squalo dell’etere, mago della consolle, vede la sua vita cambiare, deve fare i conti con il passato che sembrava sepolto e dimenticato. Dovrà capire se il tempo lo ha usato con chi meritava, e se questo lo ha reso migliore. Dovrà fare i conti con storie accadute negli anni e dovrà dirimere questioni morali, etiche, d’amore e di interesse. Ma tutto deve accadere. E non sarà sua l’ultima parola.
CHARLES PAPA
nasce a Londra nel 1962 ma vive in Molise da sempre. Dal 1980 e per oltre trent’anni è speaker in molte radio locali.
Dal 1995 al 2000 realizza “Radiofrequenza”, evento unico in Italia: trentacinque emittenti molisane per ventiquattro ore trasmettono con questo unico nome, in diretta a scopo benefico. Ne nasce un libro “I sordi intorno a noi”. Presta la voce a numerosi eventi, festival, concorsi locali.
Giornalista pubblicista dal 2004, anno in cui pubblica il reportage “Notte che se ne va”. Trasmette la passione per la musica con l’arte del djing, ancora oggi infatti è protagonista di set in giro per l’Italia. Da sue idee nascono il collettivo teatrale “Alfredo4” e il format tv “SmallTalk”.
27 AGOSTO A TEMPO PERSO SUONAVO OGNI GIORNO FRANCO DEL PRETE
Mario Schiavone
Questa biografia in prosa del batterista e paroliere napoletano Franco Del Prete nasce lungo un anno e mezzo di frequentazione a tempo pieno, un incontro creativo avvenuto tra il giovane scrittore Mario Schiavone e l’artista napoletano, storico fondatore della famosa band napoletana “The Showmen”; dei “Napoli Centrale” e dei “Sud Express”.
Il musicista, alleato e amico da sempre del sassofonista napoletano James Senese, nell’arco della sua carriera ha lavorato – scrivendo e suonando – per Lucio Dalla, Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Sal da Vinci, Peppino di Capri, Enzo Gragnaniello, Larry Nocella, Gino Paoli, e tanti altri artisti incontrati lungo la strada fatta.
Il libro nasce con lo scopo di celebrare e raccontare i 50 anni della carriera di Del Prete. Racconta la storia picaresca di un musicista di talento, capace di far rivivere in queste pagine le vite di uomini leggendari e di luoghi indimenticabili; testi e musica in chiave jazz e rock, conditi da una lingua di gente di un sud dimenticato e oltraggiato. Questo libro, ultimato un mese prima della dipartita di Franco Del Prete, è l’ultima testimonianza in presa diretta di un uomo e del suo tempo.
Mario Schiavone nato nel 1983, vive ad Aversa, dopo essere passato per Agropoli, Torino, Roma e Berlino.
Nel 2003 ha vinto una borsa di studio per il Master biennale di Scrittura creativa della Scuola Holden di Torino, dove si è diplomato nel 2005. Dopo un’esperienza di studio e lavoro a Berlino, si trasferisce a Roma dove lavora nella libreria della stazione capitolina.
Qui raccoglie suggestioni utili a scrivere Binario 24, storia che segna il suo esordio letterario nell’agosto 2009 su Nazione Indiana. Ha scritto per il portale del quotidiano L’Unità con il blog “Terra nera, mare blu”. È ideatore e autore del blog “Inkistolio: Storie Orticanti”. Alcuni suoi racconti sono apparsi in diverse raccolte tra cui l’antologia Più veloce della luce (Pendragon Editore, 2017) e Polittico (Caffè Orchidea Editore 2019), la rivista “Achab- il racconto del sud” diretta da Nando Vitali (Ad Est dell’Equatore) e per la rivista scientifica Minority Reports(Mimesis Editore). Attualmente lavora come docente di scrittura creativa

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