Abuso d’ufficio, indagati Toma e cinque assessori

Il presidente della regione Molise, Donato Toma, e cinque assessori della sua giunta sono indagati per il reato di abuso d’ufficio. Insieme a loro hanno ricevuto un avviso di garanzia anche l’ex assessore regionale Michele Marone e l’ex consigliere Nico Romagnuolo. Soltanto qualche settimana fa, è stato condannato per lo stesso reato – per vicende diverse – anche il predecessore di Toma, l’ex presidente di regione Paolo Di Laura Frattura del Partito democratico. Le indagini della procura contro i vertici della Regione Molise sarebbero ancora nelle fasi preliminari, secondo rumors di stampa.

I fatti sarebbero avvenuti tra il 2020 e il 2021 e ruoterebbero attorno all’incarico di commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano. In particolare, la giunta regionale designò all’unanimità Romagnuolo per l’incarico e alcuni giorni più tardi Toma lo nominò ufficialmente commissario straordinario. Un incarico che nella primavera del 2021 è stato prorogato per altri sei mesi. Per la Procura di Campobasso, però, la nomina violerebbe la legge in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati di controllo pubblico. In particolare, i pm sostengono che non sarebbe stato rispettato il periodo di due anni che deve intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della Giunta o del Consiglio regionale e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico regionale. Romagnuolo, infatti, era stato consigliere regionale supplente tra il 2018 e il 2020 e, di conseguenza, la nomina a commissario straordinario gli avrebbe generato un ingiusto vantaggio patrimoniale. La nomina di Romagnuolo, inoltre, era già stata bocciata due anni fa dall’Autorità nazionale Anticorruzione.

Insomma, dalla nostra regione d’origine sempre belle notizie…

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