Basta eolico, il Molise ha già dato

La follia di voler realizzare in maniera indiscriminata e senza consenso popolare impianti per rinnovabili, grazie a una legge che esautora sempre più i cittadini dalle scelte, perlopiù a sfregio del paesaggio e della biodiversità che ci premia in termini di qualità dei prodotti rendendoci unici in Italia e nel mondo, si sta abbattendo sul Molise che ancor più sarà emarginato da mete turistiche e da progetti che mirano al brand alimentare d’eccellenza.

Nell’indifferenza più assoluta della politica che conta, grazie a una legge spudorata che rimarca il concetto del Re che impartisce comandi a seconda delle giornate di pioggia o sole che siano, il Consiglio dei ministri, quello che dovrebbe significare “popolo”, ha espresso parere favorevole, con valore di valutazione di impatto ambientale (VIA), in merito ai progetti relativi alla realizzazione di impianti per la produzione di energia dalle pseudo fonti rinnovabili, in sfregio a ogni regola che dovrebbe valutare ogni condizione di necessità o di coerenza territoriale.

Il Molise, si ricordi, produce energia di gran lunga soddisfacente il fabbisogno territoriale e molta di questa, non accumulabile, viene dispersa tra le lingue taglienti di pale eoliche altre centinaia di metri e mostruosamente impattanti su di uno dei paesaggi collinari più belli al mondo. Ci vantiamo di essi e poi, in antitesi con quanto scritto da Benedetto Croce, alziamo le spalle e ci facciamo spillare anche una montagna di euro per pagare in bolletta, lo studio per la produzione di energia da rinnovabili.

Una delle più grandi prese in giro che la mascherata transizione ecologica ma vera transizione energetica, pone a dispetto verso il popolo che si vede ogni giorno aumentare balzelli e beni di prima necessità a fronte dell’arricchimento spropositato delle multinazionali e società dell’affare energia. Il deprecabile andamento che vede esautorati i comuni da vere azioni che con l’istituzione di Consorzi per l’energia, rende blasfemi i provvedimenti che cancellano perequazioni e sostegni e impongono la quadra dei conti.

È ormai convinzione che i comuni debbano, prima ancora di programmare la vita dei propri cittadini, scegliere dove poterne bruciare i corpi e così riequilibrare spazi cimiteriali ormai saturi di cadaveri. I sindaci nel dichiararsi impotenti a questi salassi disumani, rischiano di essere processati al dichiarare la resa dettata dalla riconsegna delle chiavi dei rispettivi municipi e convogliare dalla parte della guerra tra poveri sguainando la spada di cartone che al primo tentativo di difesa, mostra la sua fragilità.

Nell’intento di un governo, pari ai precedenti che in campagna elettorale ha magnificato le sue maniere di Sovranità popolare, addirittura cancellando appellativi ministeriali e proponendone altri quale La Sovranità Alimentare, di accentrare ogni decisione e condurre ogni decisione allo scettro posto su troni alti e significativi per ascoltar solo lagni popolani, si spera venga contrapposta una sorta di azione popolare che dichiari l’abiuro al credo della politica e torni nelle urne per mostrare tutto lo sdegno per narrare l’amore per una nazione che non può più condividere scempi e finte reazioni accomodanti e finalizzate alla ricchezza di pochi e la povertà di moltissimi.

Se poi, si pongono all’attenzione progetti per la realizzazione di pannelli solari su terreni fertili a discapito della coltivazione d’eccellenza e della premiante biodiversità, il danno e la beffa si amplificano all’ennesima potenza e ben vengano i pomodori dalla Cina o il grano invernale dal Canada. Se questa è la Sovranità alimentare che il Governo dichiara di volere, meglio essere sudditi del Conte Tacchia o del Marchese del Grillo e ascoltare nella pubblica piazza le splendide parole dettate dall’amore cieco di Fra Bastiano prima di essere decapitato.

Questo il comunicato di Palazzo Chigi che offre al pubblico l’amara lettura di come si distruggono i territori e intere popolazioni a dispetto dello spopolamento che a questo punto, sarà sicuramente un disegno di chi ci governa.

  • Impianto eolico, costituito da 8 aerogeneratori, a Serracapriola (Foggia), le relative opere di   connessione e la sottostazione elettrica nel comune di Rotello (Campobasso) – Società proponente: Enel Green Power Italia s.r.l.;
  • Impianto eolico e le opere di connessione da realizzare a Santa Croce di Magliano e Rotello (Campobasso), con una potenza complessiva pari a 23,2 MW – Società proponente: Wind Energy Santa Croce S.r.l.;
  • Impianto agrivoltaico “Larino 1”, con infrastrutture e opere di connessione alla RTN, a Larino (Campobasso), in contrada “Piane di Larino” – Proponente: ENEL Larino 1 S.r.l. ora E-Larino 1 S.r.l.;
  • Impianto agrivoltaico “Rotello 1” con infrastrutture e opere di connessione alla RTN, opere di rimboschimento e rivegetazione delle aree libere, a Rotello, in Contrada “Cantalupo o meglio Fontedonico” – Proponente: Enel Rotello 1 S.r.l., ora E-Rotello 1 S.r.l.;
  • Impianto agrivoltaico, da realizzare a Ururi e San Martino in Pensilis (Campobasso), in località “Piana Favari, Camarelle e Macchianera”, con opere di connessione site anche nel comune di Rotello, in località “Piana della Fontana” – Proponente: Ambra Solare 5 s.r.l;
  • Impianto eolico e le opere infrastrutturali e di connessione alla RTN da realizzare a Rotello, Montorio nei Frentani e Montelongo (Campobasso) – Società proponente: Blue Stone Renewable VII S.r.l.

Per notizia pervenuta, la regione Molise è sotto attacco con circa 500 domande autorizzative di impianti per la produzione di energia alternativa. A rischio anche i tratturi e il relativo Contratto Istituzionale di Sviluppo che vede un investimento di quasi 130 milioni di euro per lo sviluppo dell’intera regione. Lo Stato da una parte da e da più parti prende lasciando nudi i cittadini e rendendoli silenti con subdole azioni che condizionano reazioni e dignitose manifestazioni di dissenso. Vogliamo ancora parlare di energia pulita? Mah! Non ci resterà che mangiare farina di grillo e fare gite turistiche tra le bellezze delle pale eoliche. Sic!

(M.V.) 

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