D’accordo che le Smart, auto lilliputziane che in genere raccolgono fighetti con lauree in legge o in medicina, hanno quasi “stufato” (mai termine più appropriato) in una città come Roma. Con quel loro essere piazzate anche di sbieco in ogni metro quadro, compresi marciapiedi e passi carrabili. Ma da qui a trasformarle in schioppettanti barbecue nel cuore della notte ce ne dovrebbe passare. Invece la Roma by night, alle prese dalla scorsa estate con questa pattuglia di piccoli eredi della gens Claudia (Nerone, a quanto pare, perlomeno ci mise un po’ d’arte con la sua lira) o moderni luddisti, riesce a rinnovare tali incredibili spettacoli. Che – è il caso dei giorni scorsi – diventano vere e proprie farse.
Innanzitutto il luogo. Nemmeno Eduardo Scarpetta sarebbe riuscito a trovare una location migliore: Casal Bruciato. Quartiere sulla Tiburtina che tra l’altro – stando alle cronache – avrebbe il primato dei veicoli immolati all’altare del “girarrosto di lamiere”. Non poche nell’inventario totale: almeno trecento. Hanno fatto loro compagnia una decina di appartamenti e altrettanti negozi danneggiati. Da Scarpetta a Petrolini. Perché la professione dei genitori dell’incensurato piromane colto sul fatto dai carabinieri è l’ennesimo colpo di teatro: negozianti di articoli da riscaldamento. Come dire: dalla padella alla brace.<
(Giampiero Castellotti)
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