A volte le lenticchie si rivelano rancide. Se ne deve essere finalmente accorto anche il co-fondatore del PdL (si fa per dire ovviamente perché lui il predellino lo ha visto solo in tv). Per un piatto di lenticchie (e qualche promessa vaga sulla succcessione) si era venduto An, un partito con una struttura, una organizzazione, un simbolo e un potere contrattuale. Fondendosi nel partito di plastica, Fini rinunciava a tutto tranne la possibilità di dire sempre “signorsì”.
Certo, in An non tutti erano pronti a credere obbedire e combattere. La Russa, Gasparri, Matteoli e molti colonnelli si erano già arruolati come caporali alla corte di Papi (La Russa anzi era stato assunto per fare il buttafuori, ruolo in cui ha dato prova di sé quando si è scagliato contro un giornalista che faceva domande non autorizzate).<
A volte anche le pecore condotte al macello hanno un sussulto di orgoglio. Fini ha raccolto il suo residuo drappello e tutti insieme hanno provato ad emettere un ruggito. Ma quando le corde vocali sono abituate da anni ai belati, e all’elogio delle leggi ad personam, e all’inchino, il risultato è grottesco. Forse a ruggire dovevano pensarci prima di vendersi per un piatto di lenticchie rancido.
(Fabio Scacciavillani – 24 aprile 2010)
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