Ho cercato sul sito di Repubblica, ho scandagliato il Fatto Quotidiano, ho passato al microscopio persino il sito dell’Unità. Tutto invano. Delle manifestazioni indette orgogliosamente dal PD per l’11 e il 12 dicembre in risposta a quella del popolo viola, il “no B-day”, non se ne trova traccia. Eppure dovevano incentrarsi sui temi concreti, la sanità, i redditi, la disoccupazione, non la solita solfa dei giustizialisti ossessionati dalle pendenze giudiziarie dell’Unto. A quelle nel PD ci pensa Violante, che si ritiene a giusto titolo più qualificato di Ghedini a imbastire un salvacondotto per Berlusconi. Oppure ci pensa Letta (quello più giovane) che come il suo beneamato zietto trova giusto che un Presidente del Consiglio si difenda “dal” processo. Ovvio. Per i Letta (come per le letterine del resto) ci mancherebbe altro che qualcuno si mettesse in testa che vanno fatti rispettare principi come la legalità, l’uguaglianza di fronte alla legge, il rispetto per le istituzioni. Cosa credono gli Italiani? Forse di vivere in un paese civile? In uno stato di diritto? <
Bersani è un politico che ha alle spalle una tradizione, una storia, un percorso, come si dice in politichese, e come lui tiene a precisare. Da ciò trae forza, visione e strategia. Infatti ispirandosi agli anni gloriosi della lotta antifascista sta lavorando per portare il PD nella clandestinità.
(Fabio Scacciavillani – 13 dicembre 2009)
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