Covid: il parere del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha adottato una relazione tecnica sulla vaccinazione degli adolescenti contro la Covid-19, che fornisce una serie di elementi chiave di cui tenere conto nel valutare la vaccinazione di tale fascia di popolazione.

La Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, spiega: “La scienza è sempre stata il principio guida della strategia comune dell’Unione europea sui vaccini e delle campagne di vaccinazione, e la consulenza e le competenze delle agenzie dell’Unione europea hanno svolto un ruolo importante per il nostro lavoro. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sta dando seguito alla valutazione positiva dell’Ema con considerazioni pratiche basate su dati concreti per sostenere gli Stati membri che stanno valutando la possibilità di estendere i programmi nazionali di vaccinazione anche agli adolescenti. Ma al di là delle decisioni dei governi, si tratta in ultima analisi di una decisione che spetta ai genitori prendere per i loro figli e insieme a loro“.

La relazione sottolinea che tale vaccinazione dovrebbe essere considerata nel più ampio contesto della strategia di vaccinazione contro la Covid-19 per l’intera popolazione, compresi i suoi obiettivi generali, lo stato di attuazione e le sue priorità. Secondo la relazione, la vaccinazione degli adolescenti ad alto rischio di contrarre una forma grave di Covid-19 dovrebbe essere considerata una priorità, come nel caso di altre fasce di età. Poiché la definizione e l’attuazione delle strategie di vaccinazione sono di competenza nazionale, la relazione fornisce agli Stati membri che intendono aprire la vaccinazione agli adolescenti considerazioni di sanità pubblica a sostegno delle decisioni sulla somministrazione di vaccini contro la Covid-19 a questo segmento della popolazione.

La relazione fa seguito al parere positivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) sull’uso dei vaccini BioNTech-Pfizer per i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni e all’adozione da parte della Commissione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata modificata, che riflette il parere positivo dell’Ema. Qualora decidano di farlo, gli Stati membri possono pertanto ora iniziare a usare il vaccino per i giovani tra i 12 e i 15 anni.

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