Def, via libera dal Cdm: Pil 2024 al +1%

(Adnkronos) – Disco verde del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza (Def). Il Pil per il 2024 è stato stimato all'1%, riferiscono fonti di governo a Cdm in corso. Sul tavolo del Cdm, tra le altre cose, anche un nuovo tassello della riforma del fisco, con il restyling delle imposte di successione, di registro e di bollo. "Il Documento di economia e finanza – che il Governo approva oggi nei tempi previsti – avrà quest’anno un’impostazione diversa perché sono cambiate le regole di programmazione economica e di conseguenza sono previste nuove tempistiche. Le regole di governance in via di approvazione introducono un nuovo strumento di programmazione, il Piano fiscale-strutturale di medio termine, che a regime dovrà essere presentato alle autorità europee entro il 30 aprile (con una cadenza allineata alla durata della legislatura nazionale, che nel nostro ordinamento è fissata in cinque anni). Per l’anno in corso sarà applicato un regime transitorio, che prevede la presentazione del Piano alla Commissione europea entro il 20 settembre", hanno spiegato fonti di governo prima del semaforo verde. "L’approvazione del Piano – spiegano le stesse fonti – implica un processo che richiede il contributo di diverse istituzioni e un confronto costruttivo sia con il Parlamento sia con la Commissione europea che dovrà poi valutarlo. Queste nuove regole non sono ancora in vigore. Quindi, nella fase attuale in cui mancano ancora le indicazioni operative su come dovrà essere impostato il Piano, è stata concordata a livello europeo la possibilità di sospendere le vecchie procedure per evitare di svuotare l’atto politico di contenuto. Un processo lineare che si concluderà in tempo per la messa a punto della Legge di Bilancio per il 2025, senza nessun rischio di generare incertezze sui mercati". "Sarà quindi nel Piano fiscale strutturale che il Governo fornirà tutti gli elementi utili alla costruzione della nuova manovra. Il documento sarà quindi molto più asciutto rispetto ai documenti degli anni passati. Per quanto riguarda le previsioni sulla crescita economica, il Governo intende proseguire sul metodo adottato finora, fornendo numeri il più possibile realistici, non gonfiati né troppo impostati alla prudenza, al netto tuttavia della congiuntura internazionale volatile a causa dei conflitti in atto. Un metodo di lavoro che ha dato e continua a dare risultati", rivendicano le stesse fonti che sottolineano come dal Def emergerà "il pesante impatto sui conti pubblici e sui dati macroeconomici di riferimento" del Superbonus.  "I conti pubblici hanno una situazione complicata che deriva dal pessimo uso del Superbonus, che in teoria poteva essere una buona scelta ma che – in assenza di controlli – ha fatto sì che troppi imbroglioni hanno preso i soldi e li hanno portati magari all'estero senza poi utilizzarli", ha affermato, intervistato su SkyTg24, è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.  "Quindi – ha proseguito – non c'è stato un beneficio per l'economia, per l'industria dell'edilizia, ma c'è stato un beneficio per troppi imbroglioni. Sono stati buttati al vento troppi soldi, quindi adesso bisogna evitare che ci sia uno scatafascio nei conti pubblici", ha aggiunto.  "Faremo di tutto perché possano diventare stabili queste due scelte che abbiamo fatto, quella del taglio del cuneo fiscale e quella del sostegno alle mamme lavoratrici che hanno da due figli in su", ha dettoancora Tajani aggiungendo: "Mi auguro che quando si andrà ad approvare la manovra alla fine dell'anno ci sia la possibilità di stabilizzare queste due decisioni che vanno nella giusta direzione dell'abbassamento della pressione fiscale".  —[email protected] (Web Info)

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