Errori e incoerenza su Salvini e l’Open Arms

Ha ragioni da vendere Massimo Cacciari, quando dichiara all’Adnkronos: “Al di là di ogni considerazione su Salvini, per il quale non nutro certo alcuna simpatia, mi pare abbastanza indecente e incredibile che i suoi primi collaboratori al governo, a distanza di un anno, non di due guerre civili e tre rivoluzioni, lo rimandino al processo. Che si rimandassero a processo anche loro, visto che hanno condiviso tutto quello che Salvini ha fatto”.

Il Senato che dice sì alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms è un regalo enorme al leader del Carroccio. I voti a favore del processo sono stati 149. Decisivi proprio i 91 senatori del M5S. I contrari sono stati 141, il centrodestra compatto. Un astenuto, la senatrice Drago dei Cinquestelle.

Come noto, all’epoca dei fatti Salvini, come ministro dell’Interno, non fece attraccare ad un porto italiano la nave Open Arms. Un “taxi del mare”, come li chiamava allora Luigi di Maio.

La vicenda conferma innanzitutto che la coerenza non è proprio una bandiera dei grillini. L’elenco delle loro “perle” in tal senso è lungo e va dai “no” urlati ad ogni alleanza fino a quelle disinvolte con la destra (Fico nel 2017: “Alleanza con la Lega? Dio ci scampi”) e con la sinistra (il Pd chiamato “Partito di Bibbiano”) fino alla moda delle dirette streaming sfociate poi in trattative nelle segrete stanze di Palazzo. Nell’elenco anche le battaglie No Tav, No Ilva, No Tap, evaporate nel tempo. E che dire della battaglia “No Euro” finita con l’appoggio determinante per l’elezione di Ursula Von Der leyen, la candidata del duo Merkel-Macron?

Se i Cinquestelle collezionano l’ennesima discutibile azione politica (non rimane loro che Giuseppe Conte come asso nella manica per future elezioni), a sinistra si rinnova l’antico e spesso controproducente vizio di demonizzare l’avversario sfruttando anche gli atti della magistratura. Una delegittimazione morale che ha prodotto vittime note, da Bettino Craxi a Silvio Berlusconi. Esemplare quanto scrisse Luigi Einaudi: “Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra”.

Perché l’ennesimo errore da parte della sinistra? Semplicemente perché il voto al Senato offre nuovi materiali elettorali ad un Salvini che nell’ultimo periodo ha dimostrato tutte le sue difficoltà, con esternazioni sul Covid o sugli immigrati che sanno ormai di un disco rotto. Non a caso la Lega, stando ai sondaggi, avrebbe perso oltre dieci punti principalmente a vantaggio di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Questo attacco personale non farà altro che rafforzare i partiti di centrodestra, che torneranno a cavalcare una situazione degli sbarchi che torna tema d’attualità, non solo per l’incapacità di gestione del fenomeno, comprese le orecchie da mercante dell’Unione europea sulle redistribuzioni, ma anche legata al tema coronavirus, con tanti migranti che risultano positivi. Salvini, insomma, vestirà i panni del martire, una “divisa” che a Berlusconi e l suo partito ha assicurato incredibile longevità.

(Pierino Vago)

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