ESEMPI / Il “modello Amsterdam” per il dopo Covid: più economia circolare

Una ciambella. E’ questo il simbolo dell’innovativo progetto della città di Amsterdam per puntare ad una ripartenza post-Covid che sia anche occasione di miglioramento. Un originale ed ambizioso modello economico, creato dall’economista dell’Università di Oxford Kate Raworth, incentrato sull’economia circolare. Due i diktat: più sostenibilità ambientale e inclusione sociale.

Marieke van Doorninck, vicesindaca della capitale olandese, ha spiegato a “Wired” il progetto reso ben visibile dal marchio di una ciambella incastrata tra due anelli, come riporta un pezzo di Gianluca Schinaia.

L’anello interno fissa il minimo necessario per vivere in maniera dignitosa. Si basa sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu (qualità dell’alloggio, servizi igienico-sanitari, istruzione, uguaglianza di genere, reddito sufficiente, ecc.).

L’anello esterno incarna l’obiettivo ecologico.

Vive al di fuori del bordo esterno chi utilizza molto di più di ciò che gli è necessario, diventando un problema collettivo.

Tutte le iniziative, quindi, hanno l’obiettivo di condurre tutti gli abitanti a vivere tra i due anelli.

“Nella nostra nuova strategia circolare, ogni azione ha una posizione nella ciambella e contribuisce al nostro obiettivo generale. Allo stesso tempo, questo modello ci mostra anche quali aspetti dobbiamo monitorare e quali soggetti coinvolgere per seguire un percorso concreto di crescita – spiega van Doorninck nel corso dell’intervista.

La strategia “Amsterdam Circular 2020-25” è un documento pubblico con obiettivi molto specifici, quindi: la capitale olandese vuole ridurre del 50 per cento l’uso di materie prime entro il 2030 e rendere l’economia urbana totalmente circolare entro il 2050.

L’elenco è ambizioso. Gli edifici municipali dovranno ottimizzare i loro consumi del 20 per cento entro il 2030. Entro la stessa data si dovranno dimezzare gli attuali sprechi alimentari. Amsterdam punta anche ad incentivare la costruzione di edifici e infrastrutture sostenibili. Una particolare attenzione sarà riservata agli hotel.

Un altro obiettivo ambizioso è quello di disincentivare i consumi. Entro il 2025 la capitale intende riciclare la totalità di mobili, prodotti tessili ed elettronici utilizzati in città. Largo a piattaforme legate alla sharing economy, negozi di seconda mano, mercati online e servizi di riparazione.

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