Giustizia sociale e pace, se n’è parlato nella Sala Capitolare del Senato

Sullo stretto rapporto tra la giustizia sociale e la pace si sono interrogati i relatori del convegno “Giustizia sociale e pace: interdipendenza, prosperità, valori universali” svoltosi nella Sala Capitolare presso il Senato della Repubblica in piazza della Minerva a Roma.

Promosso dalla senatrice Tilde Minasi in collaborazione con Universal peace federation (Upf), Associazione internazionale dei parlamentari per la pace e Unicri, l’incontro ha celebrato la Giornata mondiale della giustizia social istituita dall’Onu per riconoscere il ruolo indispensabile che sviluppo e giustizia sociale giocano nel raggiungimento della pace e della sicurezza sia tra gli Stati sia a livello nazionale.

Il giornalista Marco Respinti, moderatore dei lavori, partendo dall’efficace titolo, ha illustrato gli obiettivi dell’iniziativa, lanciando l’assist alla senatrice Minasi, la quale s’è soffermata sullo stretto legame tra giustizia sociale e pace che “parte dall’armonia in ambito individuale e familiare quale presupposto di quella sociale”.

Carlo Zonato, presidente di Upf Italia, Ong fondata dai coniugi Moon, ha sottolineato come il benessere interiore sia più importante di quello materiale ed esteriore, ricordando alcuni capisaldi nell’attività della federazione che presiede: l’importanza della dimensione spirituale nei diversi ambiti dell’esistenza; il sostegno a famiglie stabili e amorevoli come primo nucleo sociale; l’adozione di un’etica del servizio nelle relazioni sociali; lo sviluppo della cooperazione interreligiosa e interdisciplinare.

Il richiamo all’articolo 3 della Costituzione ha aperto l’intervento di Micaela Piredda, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. “Il tema che affrontiamo oggi è universale, ma va ancorato alla nostra realtà quotidiana – ha detto la dottoressa Piredda. “È necessario agire ogni giorno per rimuovere le barriere etniche, religiose, di genere, ecc. per realizzare la vera giustizia sociale: si risolve la microconflittualità soltanto rimuovendo queste barriere che mettono purtroppo nella condizione di sopraffare e di essere sopraffatti”. Il sostituto procuratore ha chiuso l’intervento accennando alla leva economica e finanziaria che resta una delle motivazioni principali alla base dei conflitti ed “è elemento di conflittualità anche nelle famiglie”.

Si è soffermato sulla “funzione sociale” Marco Ricceri, segretario generale di Eurispes. “Per recuperare tale funzione, le cui regole a livello europeo appaiono mal definite, occorre recuperare il senso della comunità, dell’armonia, dell’inclusione – ha detto Ricceri, che auspica un modello di sviluppo sostenibile, includente sviluppo economico, ambientale e sociale, basato più sulla qualità che sulla quantità.

Un focus sull’Africa, “dove Cina e Russia svolgono un ruolo predatorio” è stato offerto dalla senatrice Stefania Pucciarelli, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, la quale ha ricordato anche la piaga del lavoro minorile, ripresa da Sergio De Nicola, sostituto procuratore presso la Corte d’Appello di Cagliari, il quale come ex giudice minorile ha denunciato nel dettaglio tale piaga, evidenziando il problema della mancanza di un sistema anagrafico in molti Paesi e il ruolo assente delle famiglie.

Alessandra Liquori, Liaison Officer Unicri, si è invece soffermata sulla governance digitale “che tocca tutti gli aspetti della vita”, ricordando che “il nuovo volto delle disuguaglianze è digitale”.

L’interessante incontro è stato concluso dal senatore Manfredi Potenti, che anche come avvocato ha richiamato gli “strumenti riparativi” conseguenti ad un conflitto e le difficoltà legate alla loro applicazione. In particolare ha citato il caso del comune di Guardistallo, in provincia di Pisa, dove ha avuto luogo una strage attuata dai nazisti, con 69 vittime. Grazie ad una norma del 29 giugno 2022 che istituisce il fondo crimini nazi-fascisti ci sarebbe l’opportunità di ristorare una comunità, ma l’applicazione non è così scontata. “Analogamente per l’attuale conflitto russo-ucraino si porrà il problema delle richieste di risarcimento – ha detto il senatore.

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