Il ciclone Lotito sulle macerie del Molise

Claudio Lotito mentre balla in un locale a Campobasso (da Gedi)

Con la sua spumosa e ruspante campagna elettorale, ci voleva il buon presidente biancazzurro, ora più azzurro che bianco, Claudio Lotito, ad indirizzare qualche riflettore informativo nazionale sul Molise. I pittoreschi sforzi elettorali del Patron laziale, infatti, sono capaci di ribaltare l’etichetta di “territorio che non esiste” per la più piccola e sconosciuta regione del Mezzogiorno: è sufficiente il colorito giro dei cento campanili dei paesi-fantasma di quello che fu il glorioso Sannio da parte dei candidati per offrire agli organi di comunicazione sterminati materiali degni della commedia all’italiana anni Settanta. In molti casi la libertà di scelta è tra Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali o Franco e Ciccio.

Tra ameni spot elettorali, “birette” nei bicchieri più eleganti possibile dei bar di provincia, infinite partitelle a scopone, partite a calciobalilla e sudaticci giri di danza, il Supercandidato della destra, folgorato sul tratturo di Damasco, ha spalancato portoni sugli interstizi più dimenticati della società molisana, quelli rimasti ad un’innovazione fatta di allumini anodizzati, perpetui modelli Piaggio a due o a tre ruote ed abiti della domenica: li credevamo annientati da un tempo che, evidentemente, tra Campobasso e Isernia non passa per tutti.

L’attuale scampagnata da campagna elettorale nella campagna molisana – rafforzativo d’obbligo – è capace di annichilire anche i ricordi della “gloriosa” Dc romana degli anni Ottanta, quella con Sbardella, lo Squalo, da 127mila preferenze, i buoni rapporti con i prelati, le strette di robuste mani callose, l’ascesa di un entourage comprendente anche letturisti di contatori finiti in parlamento. L’aggiornamento al settore della sanificazione non è quindi da escludere. Anzi, lo diamo per certo.

Lo strumento acchiappavoti è il rituale, abusato, ma infallibile, panem et circenses degli antichi romani, che un latinista come Lotito sa tradurre meglio di un dizionario Castiglioni e Mariotti.

Eccolo, allora, il tour elettorale immerso nell’edonismo del palato e dei fianchi ancheggianti. Nell’era eterna del bar in piazza Roma e delle trascinanti note di Edoardo Vianello. Negli sprazzi di gioventù rivissuta da bionde settantenni probabilmente con frotte di figli messi al mondo ed oggi, in cerca di miglior sorte, sparpagliati nei cinque continenti. Il Molise è svuotato, ma qualche residuale posto in parlamento, nonostante riforme e tagli, lo sa ancora assicurare. Ai non molisani.

Il “sacrificio” di uno grossolano twist, pensando casomai ai fasti di Peppino di Carpi o di Rita Pavone, vale la sfida. Perché le ballerine etoile fasciate con l’abito buono della domenica acquistato con lo sconto in quelle mercerie dalla proprietaria imperitura, rafforzano le teorie sociologiche di Paul Lazarsfeld: costituiscono le migliori opinion leader elettorali nella piazza molisana, proferendo solennemente le loro verità politiche nelle visite quotidiane al fornaio e alla parrucchiera che offre i suoi servigi al domicilio, naturalmente in nero. “Je vote Lazzie !”.

Lotito, personaggio nazionale rispetto ad amministratori locali conosciuti, i più, non oltre il Matese o le Mainarde, ha stanato l’Italia della provincia molisana, ci si è mimetizzato e l’ha offerta in pasto all’opinione pubblica nazionale, finendo sulle pagine di Repubblica o nel “maxischerno” di Propaganda Live. È la personificazione di una certa destra, sgraziata ma ritenuta “umana” per quello, che non fa in fondo distinzioni tra una Pontida o una Tufara: lo sa che tanta Italia è ferma ad una distonica percezione del tempo infinito degli anni Cinquanta-Sessanta, per cui sono sufficienti quattro pareti, l’aggiornamento paratecnologico di un giradischi e il poster-boomerang “Scopri Campobasso. Basta poco perché l’intellettualoide e noiosa sinistra finisca al tappeto. Vedremo all’indomani del 26 settembre se sarà così.

Claudio Lotito balla in un locale a Campobasso

Lotito nel pub con i giovani (dal Corriere della Sera)

Lotito al bar gioca a carte (dalla Gazzetta dello Sport)

Lotito nel pub e nella balera (da Repubblica)

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