La transumanza del pastore di Duronia (Cb)

Valerio Berardo ha 36 anni e nella vita ha scelto di pascolare le greggi in Molise, più precisamente a Duronia, luogo attraversato dai tratturi e dall’antica tradizione della Transumanza.

Giovani come lui non ce ne sono tanti e incontrarli arricchisce l’esistenza di ognuno, perché da persone così c’è tanto da imparare.

Classe 1986, nato a Roma da genitori nati a Duronia, ha intrapreso un percorso di studi prima e lavorativo poi. Valerio, però, non ha trovato appagamento nella consuetudine del mercato lavorativo, nello stress e nella frenesia urbana. Ha scelto di ritornare nella sua terra, di rimettersi in contatto con le radici e il sapere dei padri. Così, dal 2016 Pascola le capre a Duronia, in costante contatto con la natura, parte integrante del processo economico e produttivo locale.

È intorno a questa storia forte e alla tradizione millenaria che coinvolge greggi e territorio, mettendo da sempre in movimento uomini e animali, che abbiamo pensato di riproporre un breve tratto del lungo cammino transumante di cui Valerio ci ha narrato a lungo, trasmettendoci tutta la passione di cui è animato.

Così dopo averlo accompagnato nel mese di Giugno nel viaggio di andata, nel pomeriggio del 19 di ottobre ci ritroveremo alla pro loco di Capracotta dove i partecipanti alla transumanza faranno la conoscenza dei giovani e di tutta la cittadinanza Capracottese che in questi mesi estivi ha condiviso con Valerio questa favolosa esperienza. Si avrà quindi modo di conoscere da vicino tutte le attività che la comunità di Capracotta ha fin qui realizzato ed ha in programma di realizzare per il prossimo anno, infine, dopo aver presentato il programma della transumanza di “demonticazione” il gruppo visiterà il paese per gustarne il patrimonio architettonico e culturale, ricco di storia e tradizione, accompagnato dalle guide locali. La giornata si chiuderà con un tradizionale saluto enogastronomico.

Il giorno successivo, affronteremo il ritorno verso i pascoli invernali di Duronia. Nei tre giorni previsti per il ritorno, verranno percorsi diversi tratturelli e segmenti dei tratturi Celano-Foggia e Castel di Sangro-Lucera, fino a giungere alle stalle di Vigne Vecchie ai piedi del monumento naturale regionale del Gigante della Civita di Duronia

Lo scopo è quello di riportare alla luce l’incommensurabile patrimonio storico-culturale che vede la fusione armonica di tradizione, uomo e natura, senza tuttavia alterare gli attuali equilibri faunopaesaggistici. La Transumanza, infatti, ha il grande pregio nonché potere, di ripristinare naturalmente l’habitat adatto alle greggi: è grazie al transito delle stesse che si può operare una “pulizia” del sentiero tratturale privandolo delle specie erbacee infestanti, consentendo così la crescita e la diffusione di quelle piante adatte al pascolo.

Grazie alla transumanza ed alla presenza di Valerio nei pascoli di Monte Cavallerizzo, in questi due anni abbiamo avuto modo di testare quanto la comunione tra turismo lento e allevamento, possa dare frutti inaspettati. Molti difatti, sono stati i gruppi di visitatori che hanno potuto godere per un giorno o anche più giorni, dell’esperienza della vita del pastore, godendone privilegi e testandone le fatiche, ma che alla fine hanno rigenerato nei partecipanti quelle correlazioni uomo-natura ormai perse e che qui, in alto Molise è ancora possibile cogliere grazie a questa esperienza condivisa con la cittadinanza di Capracotta.

Grazie alla collaborazione tra la APS La Terra, che da anni organizza la manifestazione “Cammina, Molise!”, il comune di Capracotta, l’ARSAP e il dipartimento di agraria dell’UniMol, nonché all’appoggio ricevuto da tutti i comuni attraversati: Vastogirardi, Agnone, Pietrabbondante, Carovilli, Pescolanciano e Civitanova del Sannio, saremo al fianco di Valerio nel festoso riecheggiare delle Transumanze secolari del Molise che lui – un giovane uomo, un pastore – ha deciso di restituire al territorio e alla comunità, permettendoci così di riscoprire una porzione di territorio tratturale meritevole di cure e valorizzazione per il ricco patrimonio bioculturale che essa custodisce

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