Mes, l’Italia al bivio

L’Italia, nel prossimo dicembre, avrà un compito importante e decisivo: l’approvazione o meno del MES, ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità. Un trattato scritto dai padroni stranieri dell’Ue per la gestione del default italiano. Se verrà approvato vorrà dire che sarà succube ed allo stesso tempo connivente di questa Europa “matrigna”. Se non sarà approvato, e ce lo si augura, vuol dire che porrà un veto a questa élite di Bruxelles che mira in concreto all’impoverimento o peggio, allo spadroneggiamento dell’Italia. Dietro al MES si nasconde una fregatura, o meglio una trappola diabolica. Si parte dal fondo salva-stati (operativo dal 2012) ma che poi, in realtà, non ha salvato nessun Stato anzi, si veda la Grecia, ha contribuito ad impoverirlo.

In realtà non è un fondo ma una vera e propria organizzazione intergovernativa con personaggi che godono della totale immunità da ogni forma di giurisdizione. Idem per le proprietà e disponibilità del MES. Questi signori che non sono eletti da nessun cittadino europeo possono incriminare ma non venire incriminati. Il MES ha una disponibilità di 700 miliardi di euro versati da tutti gli Stati membri. L’Italia dovrà versare 125 miliardi e quindi, attenzione, non avendoli, per rispettare questo impegno dovrà indebitarsi. Punto imprescindibile è che gli Stati membri si impegnano, irrevocabilmente, a fornire il loro contributo. Irrevocabilmente significa che nel caso in cui cadesse un Governo e si cambiasse il Parlamento di uno Stato, questo non avrebbe nessuna possibilità di sottrarsi agli impegni assunti in precedenza con il MES.

I 700 miliardi sono soltanto l’inizio perché in qualunque momento il MES può chiedere, e non potrebbe, ad uno Stato di versare di più, quindi senza che quest’ultimo abbia la possibilità di sottrarsi. 

Ma in concreto a cosa serve il MES?  

Nel caso in cui uno Stato avesse bisogno di un aiuto finanziario può rivolgersi al MES, ma con una precisazione. Il MES fornirà sostegno economico solo a quegli Stati membri il cui debito è considerato sostenibile. 

Domande pertinenti. La prima. Ma se uno Stato ha i conti in ordine perché dovrebbe chiedere un aiuto economico? E’ come se un cittadino che ha i suoi soldi depositati in banca chiedesse alla stessa un prestito pagando interessi superiori a quelli che riceve dai suoi depositati. La seconda. Ma cosa si intende per debito e quindi il relativo prestito sostenibile?  A modesto parere di chi scrive dovrebbe significare che se il debito di uno Stato è troppo alto secondo i parametri imposti da Bruxelles, bisogna procedere ad una “ristrutturazione” dello stesso che nel gergo significa…taglio nominale delle obbligazioni.

In parole semplici, se l’Italia dovesse avere bisogno di un prestito dopo essersi prima indebitata dovendo versare i 125 miliardi di euro al MES, dovrà avere prima i conti in ordine e se questo non si verifica dovrà ristrutturare il proprio debito.

Dunque i risparmiatori italiani che hanno acquistato titoli di Stato potrebbero, da un giorno all’altro, perdere una parte dei loro risparmi. Perché ce lo chiede il MES.

Ci si chiede allora perché la riforma del MES proprio in questo momento? Le risposte spontanee potrebbero essere: sarà forse perché la Germania, in forte rallentamento, ha bisogno di dotarsi di strumenti (economici) capaci di affrontare questa crisi? O forse perché chi può accedere ad un prestito del fondo salva-stati può essere soltanto un Paese con i conti in ordine, come per esempio la Germania? O, forse, sarà perché mentre per la Grecia hanno puntato al patrimonio artistico, culturale, immobiliare, per l’Italia stanno puntando ai risparmi, ancora molto consistenti degli italiani?

Si è in mani di persone davvero diaboliche, che hanno perso o non l’hanno mai avuta l’umanità, né cuore, né anima e vivono in un “loro” mondo fatto di ricchezza spropositata e allo stesso tempo “epulonesco”, completamente distaccato dalla realtà di quella gente, tantissima ed in ogni parte del mondo, che sta soffrendo proprio per colpa loro e alla quale non lasciano manco le briciole di pane.

Chi di dovere, per la sua coscienza e per l’ impegno morale che ha preso nei riguardi di questa Nostra Italia, la salvaguardi.

(Giorgio Scarlato)

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