Per Roma parlano di cambiamento, ma è necessaria solo la normalità
C’è una Roma, quella ereditata dal lontano passato, che continua ad essere una delle città più belle del mondo. E ce n’è un’altra, quella consegnataci dalle ultime giunte comunali, che mostra sempre più preoccupanti segni di marciume interni ed esterni. “Mafia capitale”, a più riprese, ha gettato la luce sulla punta di un iceberg di malaffare ramificato e trasversale, passato indenne di giunta in giunta e di partito in partito; le foto che in questi giorni stanno facendo – purtroppo – il giro del mondo mostrano, in parallelo, una città sporca, vittima dell’inefficienza, preda delle cattive abitudini e della prepotenza.
Si parla di cambiamento, come se la sostituzione di qualche assessore o di una squadra possa riuscre a sradicare quell’intreccio di cordate politiche, lobbies, affaristi, signori del cemento, criminalità. Roma, più che di cambiamento, ha bisogno di normalità.<
Se questo è il cambiamento, caro Marino, ci sentiamo ulteriormente presi in giro.
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