Molise, elezioni: quattro i candidati



CAMPOBASSO – Vigilia di voto in Molise per il rinnovo degli organi regionali. Elezioni senza particolari colpi di scena, vista anche la vicinanza con precedenti tornate come il voto al Comune di Campobasso che ha allargato il dominio del centrodestra nelle amministrazioni molisane. Qualche interesse, tuttavia, l’appuntamento molisano con le urne suscita anche a livello nazionale. Non tanto per il rilievo quantitativo del test – è noto come gli elettori molisani sia globalmente meno di una città media italiana – quanto per il segnale che potrebbe arrivare al governo nazionale. Secondo le previsioni, il centrodestra non dovrebbe avere difficoltà a confermarsi alla guida della Regione, considerata anche la schiacciante vittoria a Campobasso di appena qualche mese fa (tra l’altro con la provincia di Isernia che rappresenta il vero feudo del governatore attuale). Tuttavia un buon risultato per il centrosinistra molisano – che costituirebbe una sorpresa – avrebbe una valenza da non sottovalutare sia perché in Molise la sinistra è come il panda in via d’estinzione sia perché in queste zone il voto d’opinione è molto marginale, prevalendo ben altre logiche.
Un peso da non sottovalutare deriva dal fatto che tutti e quattro i candidati – seppur in modo ovviamente diverso – hanno buone potenzialità nel calamitare forti consensi personali.
Vediamo allora nel dettaglio, con la solita par condicio, quali sono i quattro “big” in corsa, tutti rigorosamente uomini, tanto per non venire meno ad una tradizione locale dura a morire. Angelo Michele Iorio, classe 1948, è l’attuale presidente della Regione, candidato per la terza volta a governatore dopo le ultime due tornate elettorali. Politico di lungo corso – è stato sia senatore sia deputato – è talmente sicuro di vincere da non avere utilizzato il nome di Berlusconi in questa campagna (perché controproducente?) e soprattutto da non disporre di un sito internet. Il suo programma è stato presentato in una conferenza stampa il 24 settembre ed è incentrato principalmente sulla riduzione della spesa pubblica e sull’occupazione giovanile. I suoi tradizionali punti di forza sono il bacino universitario (l’ateneo molisano è ormai una realtà con oltre 10mila studenti provenienti anche dal Foggiano e dal Beneventano) e la sanità. In molti piccoli comuni della provincia di Isernia raccoglie percentuali bulgare.
Le liste in suo sostegno sono: Popolo della Libertà, Unione di Centro, Alleanza di Centro, Progetto Molise, Grande Sud, Molise Civile e Udeur. Insomma, a differenza di Berlusconi, riesce ogni volta a coagulare il centro e la destra.
La lista numero due è quella di Giovancarmine – detto Giancarmine – Mancini, espressione de La Destra storaciana, che ha deciso di correre da sola togliendo il proprio supporto a Iorio. Avvocato, classe 1964, Mancini viene da una lunga esperienza politica che lo ha portato ad essere vicesindaco di Isernia e consigliere provinciale. Gode di un buon seguito soprattutto in provincia di Isernia. La sua campagna elettorale si rifà ai valori della destra sociale. Il suo sito si presenta piuttosto ricco dal punto di vista dei contenuti multimediali e del volantinaggio, e dotato di una ricca rassegna stampa, ma non contiene riferimenti a temi programmatici.
Antonio Federico, classe 1980, è un po’ l’outsider. E’ il candidato del MoVimento 5 Stelle (quello di Beppe Grillo), il più giovane della competizione. Laureato in ingegneria industriale e impegnato nel sociale, Federico rilancia i temi da sempre cari al MoVimento: tagli dei costi della politica, ambiente, istruzione e informazione. Non ha un sito personale, ma tutte le informazioni sulla sua biografia, sulla sua candidatura e sul programma che intende portare avanti sono disponibili sul sito www.molise5stelle.it, dove sono riportate nel dettaglio le proposte programmatiche, con tanto di elenco dei principali provvedimenti da intraprendere, e le biografie di tutti i candidati ai posti del consiglio regionale. Il Molise non ha però temi di grande rilievo sociale, come la Tav in Val di Susa: l’unica questione che riscuote grande attenzione nell’opinione pubblica è quella relativa all’impatto delle centrali eoliche, contro cui è nata una Rete che riunisce 138 associazioni e comitati cittadini.
Paolo di Laura Frattura è il quarto candidato, ex di Forza Italia, vincitore delle primarie del centrosinistra. Originario di Campobasso, classe 1962, figlio di un ex presidente della Regione democristiano, è laureato in architettura ed è stato presidente della Camera di Commercio di Campobasso. È sostenuto da sette liste: Partito Democratico, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Partito Socialista Italiano, Alleanza per l’Italia e Costruire Democrazia. Il suo blog personale contiene tutte le informazioni relative alla campagna elettorale, compreso il programma dove tra le principali proposte si leggono l’apertura della sanità ai privati, l’integrazione delle facoltà di medicina con le strutture ospedaliere, la ristrutturazione della rete ferroviaria, la lotta all’evasione fiscale, incentivi alla raccolta differenziata ed il taglio dei costi della politica. Va detto che le scorse elezioni molisane (2006), con la netta vittoria del centrodestra, rappresentarono un’anomalia nel quadro nazionale, dove dall’Emilia-Romagna in giù, fino alla Calabria, tutte le regioni erano in mano al centrosinistra. Le piantine mostravano un rosso di tutta la parte bassa dello Stivale, ad eccezione del blu del piccolo Molise. Paradossalmente, però, quelle elezioni – non sappiamo quanto consapevolmente – segnarono l’inizio di un’inversione di tendenza che avrebbe portato il centrodestra a conquistare gradatamente e a sorpresa la maggior parte delle regioni anche nel Centrosud (Abruzzo, Lazio, Campania e Calabria), fino alla conquista del governo nazionale nel 2008 con Berlusconi contro Veltroni. Ora staremo a vedere se l’anomalia molisana rimarrà tale o rappresenterà un segnale per il futuro.

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