ROMA – Sostenere attivamente un modello virtuoso di partnership tra il sistema delle imprese e il mondo universitario per favorire la nascita di “spin-off universitari”, ovvero di quelle iniziative d’impresa che nascono dalla ricerca universitaria d’eccellenza.
Con questa finalità, e nell’ambito della convenzione siglata nell’ottobre 2009, la Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, e la Fondazione Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), hanno organizzato il workshop tematico “L’agroindustria di domani. Cavalieri del Lavoro e spin-off universitari: verso un binomio funzionale”.
L’incontro, il primo di una serie di seminari tematici diretti a promuovere un confronto sul rapporto università e impresa, è stato dedicato all’agroindustria, un comparto fondamentale del Sistema Italia e una delle punte di diamante del Made in Italy.
“Per vincere la sfida dei nostri giorni – ha detto Benito Benedini, presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro – dobbiamo fare posto alle nuove generazioni di talenti e creare le condizioni per attrarre portatori di idee e di competenze eccellenti. E’ necessario creare una maggiore osmosi tra università e imprese, caratterizzata dalla collaborazione multidisciplinare, dalla mobilità di ricercatori e docenti, dalla capacità organizzativa delle università e delle imprese di far coesistere ricerca, formazione e sviluppo imprenditoriale.<
“Il corretto funzionamento del rapporto fra Università e Imprese è fondamentale tanto per lo sviluppo del Paese quanto per quello della massima istituzione formativa e di ricerca: l’università. – ha sottolineato il professor Marco Mancini, segretario generale della Crui e rettore dell’Università della Tuscia – Ciò è tanto più vero in momenti come quello che stiamo vivendo oggi in cui gli investimenti dello Stato rischiano di non essere più sufficienti a garantire la sopravvivenza degli atenei. E’ necessario far incontrare le esigenze delle imprese con le idee che nascono nei laboratori universitari. Le energie che l’accademia produce sono straordinarie in tutta Italia e il più delle volte le imprese non le conoscono. La legge 240, appena approvata e in via di sperimentazione pratica, prevede che il trasferimento tecnologico costituisca uno dei parametri di incentivazione. Ciò lo renderà ancor più interessante per il mondo universitario. Ciononostante per trasferire qualcosa è necessario tanto un produttore prolifico quanto un terreno fertile e recettivo. Ed è proprio da questa intuizione e dalla necessità ineludibile di mettere a sistema la domanda e l’offerta di ricerca applicata che è nata la collaborazione con i Cavalieri del Lavoro”.
Su circa 500 Cavalieri del Lavoro ben 90 appartengono al comparto agricolo ed hanno costituito, già da diversi anni, proprio il Gruppo Agricolo e Agroindustriale interno alla Federazione.
“Il Gruppo specializzato nasce in primis come gruppo di pensiero – ha affermato il cavaliere del lavoro Federico Grazioli, presidente del Gruppo Agricolo e Agroindustriale dei Cavalieri del Lavoro – con l’idea di intervenire con proposte concrete per le riforme di settore, sia a livello nazionale che europeo. Gli interlocutori principali sono le diverse autorità che più di una volta hanno già preso spunto da nostri documenti, come in occasione del G8 agricolo di Treviso del 2009. Soprattutto nel settore agricolo, l’innovazione gioca un ruolo determinante, in particolare per le tecniche di coltivazione e trasformazione, ma la ricerca per andare avanti ha bisogno di coordinamento”.
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