CAMPOBASSO – Il 4 febbraio è stata in Molise una prima delegazione abruzzese che ha visitato l’area del cratere per accertare direttamente i tempi della ricostruzione post-terremoto, i ritardi che si sono accumulati e le questioni rimaste irrisolte. Il vicepresidente della Commissione consiliare per la ricostruzione post-sisma della Regione Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, l’assessore del Comune de L’Aquila, Alfredo Moroni e il sindaco di Tornimparte (L’Aquila) Antonio Tarquinini, accompagnati da alcuni operatori e giornaliste abruzzesi, si sono recati insieme al consigliere regionale Michele Petraroia e al giornalista Michele Mignogna, in alcuni comuni colpiti dal sisma del 31 ottobre 2002, per toccare con mano i limiti del “modello Molise”.
Presso il centro sociale del Villaggio provvisorio di Bonefro (Campobasso) si è tenuto un incontro pubblico per uno scambio di informazioni sulle due calamità che hanno colpito l’Abruzzo e il Molise.
Nell’occasione è stata ribadita la solidarietà istituzionale della Regione Molise ai terremotati abruzzesi già espressa con delibera di Consiglio regionale approvata all’unanimità nella seduta del 14 dicembre 2010 e già rimarcata con la presenza di una delegazione molisana alla manifestazione de L’Aquila del 20 novembre scorso.<
Sul piano del risultato, il modello di ricostruzione post-sisma, oltre che essere antidemocratico perché esautora le Regioni, le Province e i Comuni, non è nemmeno efficace come si intuisce parlando con i terremotati molisani che al nono anno sono costretti a vivere ancora in prefabbricati precari che stanno cadendo a pezzi.
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