Morgan (Marco Castoldi), il cantante al centro di polemiche lo scorso anno per l’esclusione dal festival di Sanremo per presunto uso abituale di cocaina, ha scritto al capo dello Stato per una vicenda privata che è diventata di pubblico dominio, essendo un personaggio che gode di notorietà televisiva. Motivo del ricorso al primo cittadino della Repubblica italiana? Non ha potuto vedere a Natale la figlia avuta con l’attrice Asia Argento.
Nella lettera, il cantante scrive a Giorgio Napolitano come “supremo organo garante della Costituzione e della morale”, per chiedergli di intervenire direttamente nella vicenda della figlia avuta dall’attrice Asia Argento. Nella lettera, Morgan denuncia: “Non ho potuto dare il regalo di Natale a mia figlia, visto che la madre, da quanto riferito, l’avrebbe portata negli Usa senza il mio consenso”. La vicenda è stata resa nota dall’avvocato di Morgan, Giampaolo Cicconi.<
Due osservazioni. La prima: quanti padri separati si trovano nell’analoga condizione di Morgan, ma sono “signori nessuno” e le loro lettere al capo dello Stato non trovano quel risalto mediatico assicurato al cantante di Muggiò? Seconda osservazione: ma Morgan crede davvero che il presidente della Repubblica possa incarnare un ruolo alla Maria De Filippi? Forse l’abuso di certa televisione (che lui contribuisce a fare) gli fa vedere le cose in un’ottica davvero poco istituzionale…
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