Molise, raid anti-prostituzione grazie a mogli che fanno la spia



LARINO (CAMPOBASSO) – Esasperate dalle scappatelle dei mariti, alcune mogli molisane hanno fatto avviare, sin dallo scorso luglio, un’indagine su giri di ragazze “allegre” in alcuni night della zona. Le ragazze – per lo più lituane, rumene, finlandesi, nigeriane, ma anche italiane – venivano ospitate in alloggi privati, in zone ritenute sicure, e quotidianamente venivano accompagnate nei locali notturni dove si esibivano ballando e nel contempo – secondo i primi accertamenti – concedevano prestazione sessuali nei privè o nei separè. Le prestazioni sarebbero avvenute anche fuori dai locali, in alcuni alberghi della zona.
“I clienti potevano avere contatti fisici con le intrattenitrici – ha spiegato durante una conferenza stampa a Campobasso il capo della Squadra Mobile Mauro Baroni – ma non sono stati accertati rapporti sessuali completi”.
Ll’operazione “Costa brava” ha portato all’esecuzione di 13 misure cautelari ordinati dal gip di Larino (Campobasso), Roberto Veneziano, su richiesta del pm Luca Venturi. Nove le persone finite in carcere, due ai domiciliari, per altre due è stato deciso l’obbligo di firma. I tre locali, tutti di Termoli (Campobasso) dove è scattato il blitz, sono “Diavolo della notte”, “Dream’s” e “Fashion club”. Sono stati messi sotto sequestro. Il blitz è stato messo a segno dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Campobasso con l’ausilio dei colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara e di poliziotti delle questure di Campobasso e di Roma. L’accusa nei confronti delle persone arrestate è di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, all’organizzazione e allo sfruttamento della prostituzione con l’aggravante del numero elevato delle donne sfruttate.

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