Energia eolica: il Molise individua aree non idonee



ROMA – Il Molise, al centro di polemiche per la minaccia di un’invasione di pali eolici, dichiara non idonee alcune aree di notevole interesse culturale e gli immobili e le aree di interesse pubblico. È quanto prevede una proposta di legge approvata dal Consiglio regionale del Molise, che riporta modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2009, n. 22 che disciplina gli insediamenti degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel territorio molisano. Legge, quest’ultima, al centro di polemiche in quanto spalencherebbe le porte ai pali.
Il nuovo provvedimento è stato varato in attuazione delle Linee guida sull’autorizzazione unica emanate dal ministero dello Sviluppo economico nel settembre scorso. Un emendamento al progetto di legge, approvato all’unanimità dai consiglieri, aggiunge all’articolo 2 della legge 22/2009 il seguente comma: “Ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui all’allegato 3, lettera f), del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2010 recante ‘linee guida per la autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili’, costituiscono aree e siti non idonei alla installazione di impianti eolici le aree e i beni di notevole interesse culturale così dichiarate ai sensi della parte seconda del decreto legislativo 42/2004 nonché gli immobili e le aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del medesimo decreto legislativo”.
Grazie anche alle mobilitazioni popolari delle ultime settimane, è stato votato all’unanimità in Consiglio regionale anche un Ordine del giorno collegato alla proposta di legge e che impegna la Giunta regionale “ad attivarsi urgentemente per la predisposizione di una articolata e completa legge regionale concernente la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio, che consenta l’altrettanto sollecita adozione del nuovo Piano paesaggistico regionale nonché la disponibilità per la regione degli altri strumenti tutori previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

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