RASSEGNA/ Eolico off-shore tra il Gargano e il Molise



Un parco eolico off-shore costituto da 50 pale nel tratto di mare al confine tra Puglia e Molise, da costruire davanti i comuni di Chieuti e Serracapriola. Le torri saranno alte 90 metri dal livello del mare all’asse del rotore, ma sino a 150 metri considerando la punta della pala in verticale. La Trevi Energy, società cesenate “costituita con lo scopo di svolgere, per conto proprio o per conto terzi, attività di progettazione, ingegneria e sviluppo nel settore delle energie rinnovabili”, punta, infatti, ad un investimento massiccio in Puglia con la costruzione di un impianto in grado di soddisfare il fabbisogno annuale di 150mila famiglie. Una centrale da 150 megawatt, che, secondo il progetto, dovrebbe trovare posto a cinque chilometri dalla riva in prossimità di Campomarino, visibili anche dall’isola di San Domino, alle Tremiti.
LA NAVE RUSSA DA MANFREDONIA AL MOLISE – Dopo aver effettuato indagini geotecniche, per conto della Fugro Oceansismica Spa di Roma per lo studio dei fondali marini in aree della giurisdizione del Circondario Marittimo di Manfredonia, la Bavenit, nave battente bandiera russa, dal 10 novembre al 10 dicembre eseguirà un monitoraggio geotecnico a 3,5 miglia al traverso del fiume Saccione e a circa 7 miglia ad est del porto di Termoli commissionato dalla società Trevi Energy. La stessa società ha, infatti, presentato un progetto off-shore da realizzare nel golfo di Manfredonia.
L’IMPATTO SUL FONDALE – I principali impatti previsti dallo studio di incidenza della Trevi Energy riguarderanno la fase di realizzazione: “movimentazione e parziale distruzione del fondale” perché le torri avranno pali interrati per trenta metri e del diametro di 5 metri, perché vi sarà la posa dei cavi e la realizzazione di una sottostazione elettrica sottomarina. In più limitazione dell’area alla navigazione e alla pesca, “alterazione della qualità dell’acqua per attività di cantiere”, rumore e vibrazioni.
LA REGIONE DISSE NO IN SALENTO – A tale riguardo è bene ricordare che, lo scorso 30 luglio, la giunta regionale pugliese, su proposta dell’assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, espresse parere sfavorevole di compatibilità ambientale nel procedimento ministeriale di VIA per l’impianto industriale off-shore finalizzato alla produzione di energia da fonte eolica da realizzarsi nel mare antistante la costa dei Comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Lecce. Anche in questo caso il il progetto fu presentato dalla Trevi Energy.
“NIENTE EOLICO NELLE RISERVE” – “Il progetto -spiegò allora l’assessore regionale all’Ambiente- si pone in un’area prospiciente uno dei siti naturalistici più importanti a livello regionale e nazionale, area che risulta interessata dalla presenza di “Siti di Interesse Comunitario” (SIC) marini e, pertanto – aggiunse- non idonea alla realizzazione di impianti eolici di una tale portata. La costa adriatica del Tavoliere salentino, formata in sequenza da spiaggia, cordone dunare (ricoperto da macchia o pineta) e aree umide retrodunali, costituisce un sistema con un grande valore ecologico in grado di sviluppare importanti elementi di biodiversità e di contrastare efficacemente l’erosione costiera naturale”.
AL PRESIDENTE TREVISANI INTERESSA LA PUGLIA – Il 26 maggio scorso il presidente di Trevi Energy, Davide Trevisani, vicepresidente di Confindustria, in occasione del premio Mediobanca, spiegò che il gruppo di Cesena “ha in fase di ricerca e sviluppo un progetto molto innovativo di impianti di aerogenerazione in mare”, e che “abbiamo fatto le pratiche per avere le concessioni per dei campi eolici in mare. Quando avremo le concessioni costruiremo i campi, faremo le fondazioni e le installazioni. Ora siamo nella fase di ricerca e sperimentazione, ci vorranno alcuni anni”. Trevisani ha aggiunto inoltre che la sua società “punta in particolare al mare pugliese: noi saremo i general contractor”, ma ribadendo il concetto che le concessioni “sono state richieste in Puglia, ma sulle installazioni in mare la competenza è a livello di autorità nazionale e non regionale.

(Agostino Del Vecchio – Stato quotidiano – 9 novembre 2010)

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