Torino, commedia dialettale dagli abruzzesi-molisani



TORINO – E’ stata rappresentata a Torino la commedia brillante “Il Testamento” (“Lu Testamende”), scritta e diretta da Carmine Lanci, messa in scena dalla Compagnia Teatrale “Il Risveglio”, gruppo di Guastameroli, in provincia di Chieti.
“Un paese che legge è una storia bellissima”, recita lo slogan della campagna promozionale di “Ottobre, piovono Libri” realizzata sotto l’egida dell’Istituto per il Libro e il patrocinio della Conferenza delle Regioni, l’Associazione dei Comuni Italiani, l’Unione delle Province a cui aderiscono le Associazioni “Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta” e “Solstizio d’Estate – Festival dei Saperi e dei Sapori Onlus” che godono altresì dei patrocini delle Regioni Abruzzo e Piemonte. 
“Per ragioni diverse – spiega Carlo Di Giambattista, presidente della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta – molte associazioni hanno tirato i remi in barca e non sono più riferimento per i giovani che vengono lasciati quasi senza guida, in balia di cattivi maestri, senza molte speranze per tempi migliori se non si ricostruirà in fretta un sistema Paese più dinamico”. <br>La novella narra di Ciccuccio che, lascia come testamento la volontà di dare notizia della sua morte, solo ad esequie avvenute. Questo ingenera una serie di equivoci a catena perché, i parenti più stretti, dovendo organizzare il funerale, si vedono costretti a contattare il portiere del palazzo senza potergli dire che Ciccuccio è morto, ma vale lo stesso per l’addetto alle pompe funebri, così come per il marmista e così via. Inoltre bisognerà inviare un telegramma ai parenti, senza annunciare la morte del congiunto. Ma come si può fare? Lo scopo è non dimenticare le origini e le radici – perché l’intelligenza di una persona si misura con le sue capacità di adattamento, ma anche con il rispetto del passato che è parte di noi e con noi continua a vivere – dice ancora il presidente della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta, Carlo Di Giambattista.

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