ROMA – Chi di spada ferisce di spada perisce. L’inflazione di foto inserite in Facebook (850 milioni di foto caricate ogni mese), in genere riservate alla visione degli “amici”, cioè delle persone autorizzate, rischia di rappresentare un problema di non poco conto per chi non ama sguardi indiscreti. Infatti, sono in circolazione due applicazioni che permettono ai curiosi “non autorizzati” di vedere le foto di coloro che non sono “amici” su Facebook: si chiamano “Photo Stalker” e “Seegugio”. I programmi non sono opera del social network ma della Rete e quindi a disposizione di tutti.
In sostanza, se fino ad oggi risultava impossibile vedere i profili di Facebook delle persone che non fanno parte della “rete di amici”, ora il muro è crollato. I ficcanaso hanno quindi a disposizione due armi: “Photo Stalker” e “Seegugio”, appunto.
Il primo è “made in Italy”, il secondo, per quanto americano, è stato ideato da tale Josh Carcione, con chiare origini italiane. Entrambi si installano facilmente e basta soltanto digitare i loro nomi nello spazio “ricerca” di Facebook. Tramite un motore di ricerca interno si dà il via alla caccia all’utente: si inserisce il nome e il cognome della vittima da spiare e in pochi istanti si ha la lista delle sue foto. <
Attenzione, però: la privacy non è totalmente violata. Josh Carcione, ideatore di “Photo Stalker”, spiega che il suo programma “mostra solo gli album che gli utenti consentono di vedere. Se qualcuno sceglie di riservarli solo agli amici, Photo Stalker non funziona”.
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