Poltrone e sofà molisani



Poltrone e sofà molisani

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Ancora non riusciamo ad “inquadrare” Donato Toma, il neo – ma già meno “neo” – governatore del Molise. Il presidente eletto lo scorso aprile ci viene in mente ogni volta che in tv va in onda, tra l’altro continuamente, la pubblicità di “Poltrone e sofà” in quanto uno dei due protagonisti gli somiglia molto. Ed in effetti “Poltrone e sofà” potrebbe essere finora l’etichetta più idonea per questo assaggio di legislatura: la solita nomina di consulenti, le famose “poltrone”, che in fondo ci sta pure per la costruzione di una squadra, e l’immancabile voglia di protagonismo (i “sofà”) per quanto i comunicati lanciati dalle agenzie raramente raggiungono una dignità nazionale. Del resto si governa il Molise, non la Lombardia o la Toscana.<br>Per il resto questa terra molto montuosa e poco costiera continua ad offrire il solito tran tran, ad iniziare da un isolamento ormai cronico e da un turismo che non decolla. Mancano, insomma, idee ingegnose, acute, moderne, in grado di assicurare una reale svolta al territorio che ha più patito la crisi degli ultimi anni. E attenzione al dramma demografico: la regione continua a perdere circa dieci residenti al giorno, per lo più giovani che cercano fortuna altrove.
Quest’anno ci s’è messo pure il terremoto, per cui tanti villeggianti, per lo più eredi di quell’amaro fenomeno migratorio, hanno fatto le valigie anzitempo. Le immagini dei residenti spaventati e dei controlli alla diga del Liscione non hanno certo rappresentato un intrigante spot pubblicitario per questa terra.
Ma anche la politica molisana c’ha messo del suo, con Termoli che dopo quindici anni ha perso la “Bandiera blu”, sinonimo di integrità ambientale, finendo la stagione addirittura con l’ordinanza di divieto di balneazione sul lungomare sud a causa dei risultati delle analisi sulle acque di balneazione eseguite dall’Arpam.
Insomma, siamo ancora in attesa degli “effetti speciali” promessi dai nuovi amministratori, alcuni politicamente un po’ troppo nomadi. Prosit.

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