Guerino Palomba in mostra
ROMA – Due decenni di pittura in due opere significative: la prima eseguita agli inizi degli anni Novanta, all’indomani del crollo del Muro di Berlino, con le profonde implicazioni in fatto di speranze per un mondo migliore; l’altra, “Figure rosse”, realizzata di recente e presentata in anteprima, con le sue geometrie taglienti, con le sagome penetranti e il rosso quale colore dominante, è capace di offrire un compendio stilistico e una pienezza che s’armonizza con una quotidianità caratterizzata da un pessimismo prevalente. <
Dagli anni del liceo artistico di via Ripetta, con i paralleli interventi di restauro su affreschi di arte sacra a Roma, passando per l’arte figurativa, in cui non ha disdegnato il “suo” paesaggio molisano (ha esposto più volte in Molise, da Bagnoli del Trigno a Frosolone, da Poggio Sannita a Isernia), Palomba, attraverso impegnative e continue sperimentazioni, è approdato ad una tecnica superiore, sintetica e sinottica, capace di accendere curiosità e interrogativi, segno di modernità e di sofferta maturità. L’opera “Figure rosse”, di grande impatto visivo e psicologico, ha rappresentato l’assoluta protagonista dell’esposizione.
FOTO: Guerino Palomba e Ida Santilli con l’opera “Figure rosse”.
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