Politica agricola comune (Pac): il parere di Slow Food

Dopo mesi di negoziati, il trilogo raggiunge oggi il traguardo della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE, che resterà in vigore fino al 2027 (entrata in vigore nel 2023). All’inizio del prossimo anno saranno approvati i piani strategici nazionali, chiudendo il sipario sul processo di riforma.

I rappresentanti delle principali istituzioni europee (la Commissione, il Parlamento e il Consiglio) hanno discusso le loro rispettive posizioni sul testo dei regolamenti per la prossima Politica Agricola Comune. Purtroppo, il risultato è incoerente con le strategie attinenti al Green Deal della Commissione Europea (Farm2Fork e Biodiversità) e mette a rischio la transizione ambientale ed ecologica, non favorisce i produttori di cibo “buono, pulito e giusto”, e non protegge la salute dei cittadini. 

Negli ultimi anni, Slow Food ha ripetutamente chiesto alle istituzioni europee di “realizzare una riforma ambiziosa, verde ed equa della politica agricola comune”, nel quadro della più ampia ambizione per una transizione verso un’Unione europea più verde, in tutti i settori. 

In collaborazione con la campagna Good Food Good Farming, Slow Food ha lanciato messaggi chiari da parte della società civile e degli agricoltori, evidenziando il malcontento per l’attuale PAC e chiedendo un migliore sostegno per i piccoli agricoltori agroecologici.  

Il risultato del trilogo, che riflette per lo più la posizione del Consiglio, ha portato a una PAC che favorisce ancora l’agricoltura industriale inquinante e la monocoltura a scapito dell’agro-biodiversità. Esattamente il contrario di ciò che è necessario per affrontare le attuali crisi ambientali e sociali. 

Alcune modifiche “cosmetiche” sono state inserite nella riforma, ma i punti più critici sono rimasti invariati, aprendo la strada ad un altro ciclo di cinque anni di sostegno all’agricoltura industriale attraverso la spesa pubblica (1/3 del bilancio complessivo europeo).

Secondo Francesco Sottile, agronomo e membro del Comitato esecutivo di Slow Food Italia: “Il movimento Slow Food considera l’esito di questi triloghi un’occasione persa per realizzare una reale transizione verso un sistema alimentare sostenibile. Mentre le idee e la società avanzano verso una maggiore sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, questa politica storica non è stata in grado di avanzare e continuerà a sovvenzionare un modello di agricoltura industriale e insostenibile. La PAC, che rappresenta un terzo del bilancio europeo, sta prendendo una strada diversa dal Green Deal, rendendo incredibilmente difficile il raggiungimento dei suoi obiettivi.” 

Questi i principali punti critici: