Sulla drammatica situazione sanitaria del Molise interviene il segretario provinciale del sindacato UGL Salute di Campobasso, Giovanni Colacci. La sua è un’analisi dettagliata.
“In Molise è ormai un miraggio la possibilità di avere cure di qualità per patologie acute – scrive Colacci. “Non si riesce a gestire più alcuna urgenza perché la cura delle più diffuse patologie è in mano a strutture private non dotate di pronto soccorso. I centri di cura sono 17, tra poliambulatori, ospedali e strutture accreditate. La sola cittadina di Bojano, che conta meno di ottomila abitanti, ha due strutture accreditate e una pubblica ma nessun pronto soccorso. Così tutto il Molise finisce per far capo ad un solo polo attrezzato, almeno sulla carta, l’Ospedale di Campobasso dove la carenza negli organici medici, infermieristici e tecnici, costringe il poco personale rimasto a sopportare livelli di stress esagerati che incidono sulla qualità dell’assistenza e sullo stato psicofisico degli operatori impegnati.
Si è fatto ricorso all’utilizzo di medici stranieri con cui è difficile comunicare perché carenti nella lingua.
Intanto, i concorsi, due per il pronto soccorso e uno per l’ostetricia, vanno deserti.
Il personale è insufficiente e precario, manca una governance che tracci la rotta da seguire. Si tira una coperta ormai corta cercando di sopperire a carenze storiche. Agli operatori in servizio vengono negati spesso diritti contrattuali. I turni festivi vengono pagati solo previa richiesta scritta a patto di non essere sotto orario, è stato effettuato il blocco dei cartellini marcatempo del personale della radiologia, le indennità di sub intensiva o di radiologia non sono retribuite, e si prova a sopperire alle carenze di organico con continue richieste di reperibilità e straordinari.
Ancora: “Entro il 23 luglio scadranno tutti i contratti a tempo determinato e per un eventuale proroga sarà necessaria l’interruzione temporanea dal servizio come previsto per legge. questo determinerà una grave carenza di personale in concomitanza con il periodo estivo.
Il direttore generale afferma che, da una recente ricognizione, non risulta esserci penuria di personale e che in assenza di direttori di presidio la riorganizzazione dovrà essere procrastinata.
Gli chiediamo di andare in visita ai reparti del PO Cardarelli per constatare di persona quanto afferma.
Si accorgerà che non solo manca il personale ma gli operatori sono costretti a lavorare a volte con mezzi di fortuna.
La UGL Salute chiede quindi chiarimenti in merito al blocco dei tabulati del personale della radiodiagnostica del PO Cardarelli di Campobasso; sulle stabilizzazioni del personale non solo infermieristico ma anche tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio ostetriche ed OSS; sulla carenza di medici specializzati; sulla retribuzione dei festivi; turni di pronta disponibilità.
Se non si interverrà rapidamente vedremo la sanità molisana affondare del tutto”.