Elio Germano in tv: sarà Felice Maniero



Elio Germano in tv: sarà Felice Maniero

ROMA – Sarà il giovane attore Elio Germano, palma d’oro a Cannes per il suo ruolo in “La nostra vita”, uno dei più apprezzati attori italiani dell’ultima generazione, romano d’origine molisana, ad interpretare Felice Maniero nella fiction a puntate che Sky Cinema metterà presto in produzione sulla figura del “terrore del Brenta” soprannominato “faccia d’angelo”, probabile titolo della serie.
Dopo la fortunata esperienza di “Romanzo Criminale”, ispirata al film di Placido e diretta da Stefano Sollima che a breve batterà per il cinema il primo ciak del poliziesco “Acab”, tratto dall’omonimo libro “Acab. All cops are bastards”, Sky decide di puntare sullo stesso genere divenuto di culto tra le nuove generazioni.
La miniserie segna il ritorno di Elio Germano sul piccolo schermo dopo le interpretazioni in Borsellino, Ferrari, Soffiantini e Padre Pio.
Felice Maniero è stato uno dei più noti criminali italiani negli anni Settanta. Ha iniziato con i furti di bestiame per conto dello zio Renato e poi con le feroci rapine in gioiellerie e laboratori orafi. La sua figura è stata centrale nell’incontro tra boss settentrionali e uomini delle mafie meridionali costretti a spostarsi in territorio veneto per il soggiorno obbligato (i cosiddetti “cambisti”).
Incarcerato per la prima volta nel 1980, è diventato famoso anche per due evasioni: nel 1980 dal carcere di Fossombrone, nel 1994 da quello di Padova.
Dopo anni di rapine, omicidi e rapimenti, il capo della Mala del Brenta si pente dal 1995, diventando collaboratore di giustizia e contribuendo allo smantellamento della sua rete criminale. Nel febbraio 2006 il suo nome ritorna sui giornali per il suicidio della figlia trentunenne. Dallo scorso 23 agosto è un uomo libero. Maniero aveva subito due condanne, a 11 anni, per rapine e sequestri, e a 14 anni, per omicidi, diventati in tutto 17 anni con il cumulo della pena. Attualmente vive in un luogo segreto e fa l’imprenditore.
Elio Germano è reduce dal successo teatrale di “Thom Pain” (basato sul niente) di Will Eno, autore newyorkese molto apprezzato oltreoceano da pubblico e criticache. Germano è sia interprete sia regista del monologo “Thom Pain”, presentato per la prima volta in Italia. Nel 2005 questo testo ha vinto il Fringe Award dell’Edinburgh International Festival ed è stato finalista al premio Pulitzer per il teatro.

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