Alice Pasquini, la street artist romana con sangue molisano

Sabato 2 dicembre 2023 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra “Kaleidoscope” di Alice Pasquini accompagnata da un testo di Valeria Parisi.

“Kaleidoscope rappresenta un viaggio che esplora il carattere narrativo e intimo delle relazioni umane nelle città. Come il caleidoscopio crea un’infinità di figure da una singola sorgente, le animazioni, i dipinti in movimento e i fotogrammi esposti sono frammenti di piccole storie che insieme formano un’immagine multiforme della città e delle emozioni che la abitano.

L’arte, soprattutto la street art, funge da antidoto all’emarginazione, trasformando le cicatrici urbane in tele che restituiscono valore alle cose trascurate. Il contesto unico di ogni città influenza e ispira le opere, rappresentando il tessuto sociale e l’essenza contestuale dell’arte.

Le opere di Alice Pasquini raccontano i sentimenti umani, le relazioni e gli stati d’animo con cui ognuno può identificarsi. Si presentano come racconti in evoluzione, in continua relazione con l’ambiente urbano in movimento. La mostra presenta un’esplorazione multiforme: dalle opere animate che rappresentano emozioni in movimento fino all’uso combinato di diverse tecniche artistiche, inclusa un’installazione che mostra il backstage della mostra.

Organizzata in due sale, la prima ospita animazioni, fotogrammi e tele che catturano l’essenza delle opere in movimento; nella seconda sala i visitatori potranno immergersi nello studio artistico di Alice Pasquini. Questa parte della mostra offre una prospettiva unica sul retroscena della creazione di un’opera, un dietro le quinte del processo creativo dell’artista, permettendo di comprendere meglio il contesto e l’ispirazione dietro ogni progetto.

Nel cuore dell’esposizione è la persona e la sua vita nella metropoli, attraversata da luci, oscurità, entusiasmo, serenità, ma anche solitudine e incertezza. L’animazione offre un’espansione temporale delle ricerche creative, mentre l’espressione grafica e pittorica rappresenta un’opportunità per determinare un linguaggio individuale. I personaggi nei disegni sono mutevoli, subiscono continue trasformazioni, immergendosi fino a scomparire nei colori della scena per poi riapparire con sembianze diverse.

Le animazioni in mostra sono accompagnate dalle musiche di DJ Gruff. Per info sulle opere scrivere a [email protected].


Alice Pasquini è nata a Roma nel 1980 da famiglia originaria di Civitacampomarano (Campobasso). In arte Alicè, è un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo.

Street artist, illustratrice e scenografa, ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, completando il percorso di studi in Spagna con un Master of Arts in critica d’arte all’Università Complutense (2004) e un corso di animazione presso l’Ars Animation School di Madrid.

Artista poliedrica, ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi. È tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art.

In strada i suoi lavori spaziano dai piccoli interventi su arredi urbani, ai murales di grandi dimensioni.

La sua ricerca varia dalla narrazione della vitalità femminile, lontana dallo stereotipo donna-oggetto, alle installazioni con l’uso di materiali inconsueti. I suoi lavori sono visibili in varie città dove è stata chiamata a realizzare opere pubbliche di committenza statale, tra cui: Sydney, Mosca, Singapore, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, New York, Buenos Aires, Yogyakarta, Barcellona, Copenhagen, Marrakech, Saigon, Roma e Napoli. È stata recensita da quotidiani come l’International New York Times, Wall Street Journal, La Vanguardia, Euromaxx, Panorama, Internazionale, Repubblica e Il Messaggero e ospitata dalla Rai, Sky Arte e Arte tv per numerose interviste e servizi dedicati. Nel 2017 ha partecipato al Tedx Talks. Nel 2013 ha realizzato un ciclo per i Musei Capitolini di Roma e ha collaborato con l’Istituto Italiano di Cultura di Singapore, con l’Istituto di Cultura di Montevideo, con l’Istituto di Cultura di São Paulo, e il museo italiano dell’emigrazione di Melbourne.Fra i suoi progetti spicca Under Layers, il primo esperimento di street art in 3D realizzato a Ostia nel 2015 collaborando con il Comune di Roma.

Dal 2015 Alice è coinvolta nella riscoperta e valorizzazione del centro antico di Civitacampomarano e come direttrice artistica del CVTà Street Fest dal 2016.

Ha esposto al Saatchi Gallery, all’Ambasciata Americana di Roma, al MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, Mutuo Centro de Arte Barcellona, all’Espace Pierre Cardin. È inserita nell’Enciclopedia Treccani online Treccani Enciclopedia ItalianaCrossroads, a glimpse into the life of Alice Pasquini, la prima antologia dei lavori di Alicè, è uscita a dicembre 2019 (DRAGO Publishing).

INFO

Alice Pasquini
Kaleidoscope”
Installazioni, animazioni, tele e fotogrammi
Con un testo di Valeria Parisi

Opening 2 dicembre 2023 ore 18.00

Fino al 20 gennaio 2024

Orari: dal martedì al sabato 11-19.00

Rosso20sette arte contemporanea Via del Sudario 39 – Roma
[email protected]
tel.06 64761113
www.rosso27.com

@@@@@@@@@@forchecaudine

KALEIDOSCOPE – Alice Pasquini

di Valeria Parisi

Girando il caleidoscopio metropolitano veniamo catapultati all’interno della narrazione fantastica e, allo stesso tempo urbana di Alice, accessibile grazie alla sfaccettata chiave di lettura, in grado di sbloccare l’intima visione dell’artista e di lasciare entrare il pubblico all’interno della sua cronaca urbana. Parafrasando il racconto di una passeggiata nel quartiere, Alice si sofferma su alcuni momenti transitori e in divenire, indugia su vicende di poco conto a cui rivolge nuovo valore, uno scorcio, un movimento, un pensiero, offrendo allo spettatore la simultaneità mutevole della stessa scena, come in un’istantanea ripresa contemporaneamente in più attimi. Per vivificare il tono magnifico e irreale, queste opere sono presentate come quadri animati, dove lo svolgersi del movimento viene o snocciolato sul muro, o ricomposto in quadri cinematici.

Il caleidoscopio è quindi pensato come strumento multiforme che, invece di combinare frammenti di colori, mescola insieme pezzi di vita di strada, per ricreare e mostrare allo specchio ritagli intimi di vita, attimi, momenti fuggevoli come un batter d’occhi, fugaci come il passaggio da un pensiero a un altro.

Così come il caleidoscopio ha il potere di stravolgere con un gesto e, allo stesso tempo, riesce a movimentare la visione proposta, così la mostra Kaleidoscope di Alice Pasquini propone delle scene di passaggio, dei piccoli moti dell’animo nel turbinio della città sempre in movimento.

Nelle sue opere Alice descrive non tanto le persone, ma i sentimenti, o per meglio dire le sensazioni dovute a situazioni affettive o intime. Infatti i suoi personaggi si possono dividere in due categorie: li troviamo a volte fissati in sospensione, o assorti in un dialogo interiore, proiettati altrove, rivolti con lo sguardo e con la mente in un mondo che va oltre la dimensione dell’opera per perdersi in uno spazio incantato. Allo stesso tempo, vediamo queste figure composte insieme in situazioni collettive e di fratellanza, o meglio di sorellanza. E in queste due categorie si caratterizza e si riconosce l’intera umanità. Le fisionomie non del tutto definite, il modo essenziale, non finito e didascalico in cui sono disegnate e dipinte, rende le opere aperte e comprensibili, favorendo un processo di identificazione con i soggetti rappresentati che è esattamente il contrario del ritrattismo e dell’iperrealismo, dove la definizione dei soggetti chiude automaticamente all’empatia e alla fusione, delineando invece l’iconismo e la pubblicità. Le sue figure sono giovani innamorati, bambini o animali che giocano, donne, amiche confidenti in momenti comunitari di intima complicità.

È un’umanità timida e riservata, serena, che fa riflettere sui legami con gli altri e con sé stessi, sulla spontaneità e la spensieratezza, sulla rappresentazione non stereotipata, che apre un altro mondo, dove personale e reale si incontrano.

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