La “bufala” di Venafro



E’ risaputo che Venafro è nota, tra l’altro, per le mozzarelle di Bufala ma credo che ci sia stata, da parte di alcuni insigni esperti, la massima abilità per crearne una di eccellente squisitezza. Il povero viaggiatore , quale potrei essere io stesso, che da trent’anni viaggia ripetutamente tra Campobasso e Roma, ha dovuto sempre attraversare la cittadina che negli anni è diventata tanto caotica da impiegare, soprattutto al mattino, quasi un terzo del tempo per l’intero viaggio. Alcuni mesi fa, nel rientrare da Campobasso , vedo risplendere nella loro fulgente lucentezza la nuova segnaletica, che dava indicazioni dell’avvenuta apertura della bretella che avrebbe permesso di baipassare la cittadina nel dirigersi sia verso Roma che verso Napoli. Grande è stata la mia gioia e speranzoso imbocco la nuova arteria, che non terminava più ma la cosa che mi ha davvero fatto imbestialire è che, dopo aver percorso non so quanti chilometri inutili, mi hanno immesso di nuovo all’interno del centro abitato , comunque in coda ed all’altezza del grande incrocio, incubo degli automobilisti. Mi chiedo con quale abilità si sia presa una tale decisione: “aprire al traffico un raccordo non ancora completato” .Mi si potrà rispondere che comunque quella bretella alleggerisce Venafro dal traffico diretto a Napoli. Ritengo che, un simile disagio, si sarebbe potuto evitare agli ignari viaggiatori, con una segnaletica provvisoria che indicasse solo Napoli e non Roma. Di soldi se ne buttano tanti pertanto un cartello in più, da sostituire al momento che anche il raccordo per Roma fosse stato completato, non avrebbe inciso minimamente , in considerazione anche, che forse i nostri nipoti vedranno una simile eventualità. Invito pertanto, chiunque rientri dal Molise a Roma di mettersi l’animo in pace e farsi l’attraversamento di Venafro.
(architetto Angelo Luigi Tartaglia – Roma – 9 marzo 2009)

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