FLAVIO BUCCI



Nomi celebri

Abbiamo “ricostruito” le biografie di una cinquantina di persone, con origini molisane, che vantano un’ampia e riconosciuta notorietà.
Un elenco, per un territorio ancora sconosciuto qual è il Molise, che risulta importante per rispondere alla classica domanda: “Quali sono i molisani famosi?”.
Si tratta per lo più di personaggi che sono nati e si sono affermati professionalmente al di fuori della propria terra d’origine. Ma con il Molise, il più delle volte, mantengono un rapporto saldo, per quanto poco enfatizzato.


gallery/07_Nomi_celebri/Bucci_Flavio2.jpg
gallery/07_Nomi_celebri/Bucci_Flavio.jpg

Flavio Bucci è nato il 25 maggio 1947 a Torino da padre di Casacalenda (Campobasso).
Attore nonché importante doppiatore, ha frequentato la Scuola del teatro Stabile di Torino ed ha esordito nel cinema nel 1971 con “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri. Ha quindi recitato in “L’amante dell’orsa maggiore” del 1972 e in “La proprietà non è più un furto” del 1973, cui hanno fatto seguito: “L’ultimo treno della notte” (1975), “I giorni della chimera” (1975), “L’orca” (1976), “L’Agnese va a morire” (1976), “Suspiria” (1977), “Una spirale di nebbia” (1977) e “Dove volano i corvi d’argento” (1977). Ha quindi raggiunto il grande successo nel 1978 con la produzione televisiva “Ligabue” diretta da Salvatore Nocita, anno in cui ha anche prodotto il primo lungometraggio di Nanni Moretti, “Ecce Bombo”. A seguire: “Gegè Bellavista” (1978), “Ammazzare il tempo” (1979), l’importante “Maledetti vi amerò” (1980), “Uomini e no” (1980), “Il marchese del Grillo” con Alberto Sordi (1981), “Matlosa” (1981), “La montagna magica” (1982), “Der Zauberberg” (1982), “L’inceneritore” (1982), “Sogno di una notte d’estate” (1983), “La Piovra 1” (1984), “Tex Willer e il signore degli abissi” (1985), “Le due vite di Mattia Pascal” (1985), “La donna delle meraviglie” (1985), “La posta in gioco” (1987), “Il giorno prima” (1987), “Secondo Ponzio Pilato” (1987), “Com’è dura l’avventura” (1988), “Pierino stecchino” (1992), “Teste rasate” (1992), “Anni 90” (1992), “Amami” (1992), “Quando le montagne finiscono” (1994), “Fratelli coltelli” (1997), “La carabina” (1997), “Frigidaire – Il film” (1998), “I miei più cari amici” (1998), “Lucignolo” (1999), “Muzungu” (1999), “Hotel Dajti – Una storia al di là del mare” (2000), “Volesse il cielo!” (2001), “Lettere al vento” (2002), “Caterina va in città” (2003). In televisione è stato tra i protagonisti, oltre che del già ricordato “Ligabue”, degli sceneggiati “Circuito chiuso” (Rai, 1977), “Martin Eden” (Rai, 1979), “Il prete di Caltagirone” (Rai, 1980), “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Piero Schivazappa (Rai, 1982), “Il caso Graziosi” (Rai, 1982), “La Piovra” (Rai, 1984), “La zia di Frankenstein” (Rai, 1986), “I Promessi Sposi” (Rai, 1989) di Salvatore Nocita e “Provincia segreta” (Rai, 1998) e delle serie “Garibaldi il generale” (Rai, 1987), “La dottoressa Giò” (Retequattro, 1997) e “La dottoressa Giò 2” (Retequattro, 1998) Ma Flavio Bucci è soprattutto un grandissimo attore teatrale. Lungo l’elenco delle produzioni teatrali cui ha preso parte (molte delle quali scritte da lui). Su tutte “Diario di un pazzo” (1975, 1984, 1989, 1993). Ma ricordiamo anche: “Arcitreno” (1968), “Pee Gynt” (1969), “Amleto” (1969), “Tre scimmie in un bicchiere” (1969), “Arrabal e la guerra” (1969), “La commedia cuteraria” (1972), “Cuore di cane” (1972), “I masnadieri” (1975), “Don Chisciotte” (1978), “Memorie di un clown” (1982), “Il re muore” (1984), “Lorenzaccio” (1985), “Lo strano mondo di Alex” (1986) “Ce ce” (1988), “La patente” (1988), “Ditegli sempre di sì” (1989), “Giganti della montagna” (1989), “Empedocle” (1990), “L’uomo, la bestia, la virtù” (1990), “Il borghese gentiluomo” (1991), “Antigone” (1991), “Bellavita e amicizia” (1991), “Il fu Mattia Pascal” (1993), “Sogno di una notte incantata d’estate” (1993), “Uno, nessuno, centomila” (1995, 1998), “Rudens” (1996), “Chi ha paura di Virginia Woolf?” (1998), “Venga a prendere il caffè da noi” (2000), “Caro bugiardo” (2000), “Adorabile Giulia” (2001), “Riccardo III” (2003).
Importante ricordare anche la sua attività di doppiatore, che ha la sua gemma nella voce italiana di John Travolta (Tony Manero) nel film “La febbre del sabato sera” del 1977, lavorando anche in “Grease” (Danny Zuko) nel 1978.
Ha doppiato anche Gerard Depardieu (Giovanni) in “L’ultima donna” e Miki Manoljlovic (Marko) in “Underground”.
Ha lasciato il segno anche in un telefilm di culto: è la voce di Anson Williams (Warren “Potsie” Weber) in “Happy Days”.


(Giampiero Castellotti)

© Forche Caudine – Vietata la riproduzione

 

Articoli correlati