Covid, che senso ha far tornare il pubblico nelle trasmissioni tv?

Mentre da una parte si riaccendono le preoccupazioni per la crescita costante, da settimane, del numero di contagiati in Italia, con la conseguenza di assistere all’aumento dei posti occupati nei letti degli ospedali e nelle terapie intensive, situazione che potrebbe decisamente aggravarsi a causa della scuola in presenza, dall’altra assistiamo a proposte e a decisioni che ci lasciano decisamente perplessi.

Oltre alla proposta di riempire nuovamente gli stadi, che equivarrebbe comunque ad assembramenti soprattutto fuori dai campi da calcio da parte dei tifosi, una decisione già approvata che non trova ragione è quella di riportare gli spettatori, per quanto distanziati, nei programmi televisivi. Abbiamo assistito, ad esempio, a “Tale & Quale” con tanto di pubblico.

Forse, una volta per tutte, sarebbe il caso di valutare le priorità nelle scelte. Se davvero occorre tenere aperto qualcosa, è chiaro che ciò dovrebbe equivalere alla sopravvivenza economica delle famiglie, ad esempio quelle che gestiscono negozi, bar, ristoranti. Che senso ha, viceversa, riassembrare spettatori che facciano la scenografia festante per Carlo Conti?

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