Il Molise pur con modestia ha contribuito a scrivere sia la storia del movimento operaio, delle lotte per l’occupazione delle terre e per il riscatto e l’emancipazione di braccianti, mezzadri e contadini, e sia la storia dell’antifascismo. Il 2 maggio la RAI trasmetterà alle 20.20 l’intervista di Gad Lerner a Michele Montagano, che pur avendo superato i 99 anni ha mantenuto un’invidiabile lucidità e racconterà il coraggio dei militari italiani che correndo il rischio di essere fuciltatii rifiutarono di vestire la divisa nazifascista.
In Molise venne costituito il Corpo Italiano di Liberazione il 13 ottobre 1943 che al Comando del Generale Umberto Utilli sfondò la linea Gustav su Monte Marrone nelle Manarde il 31 marzo 1944 e poi proseguì a battersi al fianco delle truppe alleate.
Sono innumerevoli gli episodi di lotta antifascista accaduti sul nostro territorio con i protagonisti e li vittime più disparate (Giame Pintor, Mons. Secondo Bologna, i martiri di Fornelli, la fucilazione dei Carabinieri a Tavenna, i fratelli Fiadino a Capracotta, ecc.) ma in concomitanza col PRIMO MAGGIO mi preme ricordare ciò che accadde nel 1923 in due comuni del Basso Molise tra i più combattivi.
Dopo la marcia su Roma del 28 ottobre 1922 li fascisti avviarono azioni squadristiche su tutto il territorio regionale prendendo di mira prima di tutto le sedi della CGIL e le amministrazioni comunali a guida socialista.
Malgrado i tentativi di resistenza cadde anche Santa Croce di Magliano ed il suo Sindaco Nicola CRAPSI già Segretario della locale Camera del Lavoro arrestato per la sua attività sindacale e poi prosciolto grazie all’avvocato e parlamentare socialista Enrico Ferri che venne a spstenere le sue ragioni in sede di appello al Tribunale di Larino.
Nicola Crapsi fu costretto a riparare a Giulianova dove rimase fino al 1944 opponendosi al regime fascista. L’ultimo baluardo rimasto a festeggiare in Molise il PRIMO MAGGIO nel 1923 fu San Giuliano di Puglia dove un nucleo di attivisti sindacali e politici ebbero il coraggio di sfidare i fascisti apertamente inneggiando alla libertà e ai diritti dei lavoratori.
Il Podestà fece accorrare dai comuni vicini un considerevole numero di camice nere ma gli antifascisti di San Giualiano di Puglia a cui si erano aggregati anche artigiani, operai e contadini dei paesi vicini proseguirono le celebrazioni in campagna con una tempra ed una tenacia degna di ogni stima.
Queste modeste vicende locali ci confermano il legame inscindibile tra la Festa dei Lavoratori nata nel 1889 a seguito dell’impiccagione di alcuni operai a Chicago che scioperavano per le 8 ore e l’antifascismo quale seme di liberazione, emancipazione e riscatto del lavoro. Non per nulla proprio a Santa Croce di Magliano si sono tenute le manifestazioni popolari più significative del Primo Maggio in Molise sfilando sempre dietro il quadro di Nicola Crapsi, Segretario CGIL, Sindaco e primo parlamentare comunista molisano, e nel 2003 in occasione dell’80° anniversario del 1° Maggio antifascista di San Giuliano di Puglia il corteo arrivò fino al villaggio provvisorio post-terremoto ad abbracciare quella comunità.
(Michele Petraroia)