La filiera vitivinicola abruzzese ha incontrato le istituzioni

Alessandro Nicodemi

Il mondo del vino abruzzese per la prima volta sta andando avanti con un grande lavoro di squadra nel difficile percorso, iniziato ormai sei mesi fa, che ha l’obiettivo di risanare almeno in parte le importanti perdite causate da condizioni climatiche insormontabili, nonostante il lavoro ed il grande impegno dei viticoltori.

Voglio ringraziare il presidente Marsilio e l’assessore Imprudente per averci dato la possibilità di discutere della situazione eccezionale che sta vivendo il nostro comparto”, è soddisfatto Alessandro Nicodemi – presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – dell’apertura al dialogo dimostrata dalla classe dirigente regionale. “Sono convinto che solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, aziende e associazioni di settore, potremo davvero trovare delle soluzioni e questa è stata l’occasione di ribadire, in forma congiunta, le richieste che tutti abbiamo fatto negli ultimi mesi.”

All’incontro – che si è tenuto in Regione il 16 gennaio – hanno preso parte, assieme al Consorzio, anche i rappresentanti del Daq Vino d’Abruzzo, Movimento Turismo del vino, Città del Vino, Assoenologi, Giovani viticoltori abruzzesi, Confcooperative Vino, Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

È stata ribadita la necessità di attivare un concreto ristoro delle perdite (stimate attorno ai 40 milioni di euro) subite dai viticoltori e dalle cantine, ed è stato sollecitato ogni possibile sforzo da parte delle Istituzioni, che dovrebbero poter contare anche sull’appoggio del governo centrale.  “Abbiamo ottenuto un incontro – per il 24 gennaio – con il Ministro Lollobrigida a Roma che ci fa ben sperare di aver finalmente trovato la giusta strada per veder un’attivazione anche da parte del Ministero”, spiega fiducioso Nicodemi.

Il calo di produzione è stato certificato dal meticoloso lavoro degli uffici e dei tecnici della Regione, che si sono adoperati nell’analisi delle denunce di produzione e che hanno fotografato la situazione reale. La perdita del 70% della produzione era praticamente inevitabile, con qualsiasi mezzo o soluzione tecnico scientifica, da parte dei viticoltori che, da anni, sono gli artefici del successo del Montepulciano d’Abruzzo e dei nostri vini. Si è ribadita la problematica dell’invecchiamento del comparto vitivinicolo abruzzese e la necessità di una ristrutturazione vinicola per aggiornare vecchi impianti e renderli più performanti per la viticoltura moderna.

L’incontro di questi giorni dimostra, da una parte, l’impegno concreto, della Regione e del Presidente, nel dedicare la giusta attenzione e il massimo degli sforzi all’emergenza e, dall’altra, la volontà da parte di tutti gli esponenti del nostro settore di voler fare un lavoro di squadra per poter ripartire al meglio.

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