OPINIONI / Sulla questione morale in Molise



La questione morale non ingloba a sé soltanto i corrotti delle alte sfere della casta politica e amministrativa ma, come diceva Berlinguer, spesso è tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti, con la guerra tra lobbie, con la concezione della politica “pro domo sua” e con i metodi di governo scarsamente democratici. Ecco perché penso che la questione morale, oggi più di ieri, vada riproposta al centro del dibattito in Molise. Perché non ricordare che nella nostra piccola regione sembra che la classe politica non riesca ad esprimere più da tempo valori ed interessi in favore della collettività?
I partiti del governo regionale (e non solo) sembrano tutti avvolti da una sorta di immobilismo che sta nuocendo sempre più ai cittadini molisani. Si ha la netta impressione che questi gruppi di potere vogliano soltanto occupare ogni spazio: enti locali, aziende pubbliche, istituti culturali, ospedali, università, televisioni e giornali. Sembra si voglia lottizzare e spartire tutto. E il risultato è drammatico, sotto gli occhi di tutti. Tutto si fa in funzione dell’interesse del partito o peggio della corrente o del gruppo cui si deve la carica o per la cui carica si concorre.
Ogni diritto sembra concedersi se è utile a questo fine, se procura vantaggi e clientelismo in dispregio delle regole e della meritocrazia. Un’autorizzazione amministrativa è concessa, un appalto aggiudicato, una cattedra assegnata, un posto di lavoro bandito, se i beneficiari fanno atto di devozione al gruppo che governa o al partito che procura quei vantaggi. Molti molisani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio in corso, delle sopraffazioni, dei favoritismi e delle discriminazioni. Ma gran parte di loro probabilmente è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più.
Quel che in realtà dovrebbe interessare veramente è la sorte della nostra regione e dei suoi cittadini. Ma se si continua in questo modo, il Molise rischia molto presto di rimanere asfissiato. (Vincenzo Musacchio)

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