Molise: con “Terra nostra” costumi e musiche regionali



ISERNIA – Saranno Castel del Giudice e Castelpetroso ad ospitare, rispettivamente sabato 5 febbraio e domenica 6, i prossimi due appuntamenti di “Terra Nostra, costumi e musiche del Molise”, la manifestazione itinerante, voluta dall’assessorato al Turismo della Provincia di Isernia, che, dalla scorsa estate, sta svelando ai turisti, ma anche, e soprattutto, ai molisani, lo straordinario mondo dei segni che si cela dietro il vestiario popolare.
Un viaggio particolarissimo tra quelli che a buon diritto possono essere considerati il “libro aperto di un popolo, quella storia parallela che porta a scoprire aspetti del vivere sociale che spesso passano inosservati o sono del tutto trascurati e sottovalutati dalla storia ufficiale, quella scritta sulla carta”, come spiega l’esperto Antonio Scassera.
Il giovane cultore della materia arricchirà le dettagliate spiegazioni, in cui predominante è la figura femminile, punto fermo di quella società matriarcale in cui la donna è certezza dell’origine, continuità della memoria, speranza del futuro, con le letture di brani di Eugenio Cirese, Sabino d’Acunto, Nina Guerrizio, Luigi Antonio Trofa e di testi di canzoni popolari recitati da Emilia Vitullo.
L’accompagnamento musicale è affidato ai maetri Piero Ricci (zampogna e fisarmonica), Ernest Carracillo (organetto), Tiziano Palladino (mandolino) e Luigi Vitullo (pianoforte).
“Dopo il successo riscosso nel corso dell’estate nei diversi paesi della Provincia in cui questo spettacolo è stato proposto e dopo il successo registrato nelle serate organizzate per i gruppi di turisti in visita alle bellezze dei nostri territori – spiega l’assessore provinciale al Turismo, Florindo Di Lucente – abbiamo inteso dare un seguito alla manifestazione ‘Ti racconto il costume del Molise’, affinché gli stessi molisani potessero conoscere ciò che nascondeva il modo di abbigliarsi dei loro nonni”. “Ogni serata – conclude l’assessore – è stata una grande lezione culturale per tutti i presenti, ignari di quanto il popolo molisano, un popolo semplice, volesse dire e raccontare attraverso i suoi costumi espressione di una spiccata creatività e fantasia”.
L’appuntamento è, dunque, fissato per sabato 5 febbraio alle ore 17.30 a Castel del Giudice, mentre domenica 6 febbraio alle ore 18.00 si replica a Castelpetroso, presso la sala video del Santuario della Madonna Addolorata, dove ad assistere all’evento ci sarà anche il presidente del consiglio provinciale, Lauro Cicchino.
GLI ARTISTI.
– Antonio Scasserra
ha conseguito la laurea in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi del Molise nel 2004, discutendo la tesi: Le antiche fogge di vestire degli abitanti dell’area del Matese attraverso le fonti documentarie e iconografiche e in Scienze dei Beni Archeologici ed Artistici presso lo stesso Ateneo, nel 2007, discutendo la tesi specialistica: Aspetti apotropaici ed ornamentali nell’oreficeria popolare dei costumi tradizionali del Matese individuati attraverso fonti orali, letterarie e materiali. Nello stesso corso di laurea specialistica ha ricoperto l’incarico di Cultore della Materia nel corso di Archivistica e Biblioteconomia. Ha conseguito il diploma di specializzazione statale, nel 2009, in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Napoli. Membro del Collegio Scientifico Nazionale della F.A.F.It. con il ruolo di responsabile del settore ricerca sui costumi tradizionali. Collabora con gli enti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Molise con: ricerche storico-archivistiche e demoetnoantropologiche; organizzazione ed allestimento mostre e giornate di studio; incarichi di attività didattica e contributi scientifici. Tra le sue pubblicazioni: Bambole delle Regioni d’Italia, Fabbri Editore, Milano, 2003; Le foto, i testi e le note relative ai costumi molisani di Roccamandolfi e Bojano; Le bacheche nel teatrino, in Il Matrimonio e la famiglia nell’antico Molise, a cura di Nicoletta Pietravalle, Tipografia San Giorgio, 2004, pp. 31-35; L’identità antropologica dei comuni dell’area del Matese attraverso lo studio dei costumi locali, in «Conoscenze», 1-2, 2005, pp. 171-81; Il costume tradizionale di Roccamandolfi in Il Matese e la vallata di Bojano, volume II, a cura di Michele Mainelli, Arti Grafiche la Regione, Ripalimosani 2007, pp. 199-220; Sezione Etnografica, in La 1^ Sagra del Matese del 1929. Una festa attraverso le fonti documentarie, a cura di E. D’Onofrio, A. Santilli, Campobasso, Palladino Editore, 2008, pp. 108-115; Il mondo dei segni: l’identità culturale di un popolo attraverso i significati espressi dai costumi locali. I costumi del Molise in “Per un museo del costume folklorico”, a cura di Luca Barbini, Matelica, Halley Editrice, 2009.
– Ernest Carracillo, nato a Philadelphia (USA), ma da sempre residente a Castelnuovo a Volturno, patria delle zampogne alle pendici delle Mainarde, è uno straordinario virtuoso di organetto e vincitore di numerosi concorsi internazionali. Ha fatto parte di diverse formazioni musicali, con le quali ha inciso numerosi CD e condotto fortunate tournèe in Europa (Irlanda, Scozia, Inghilterra, Polonia, Belgio, Ungheria) e in diverse città degli Stati Uniti e del Canada. Diverse le collaborazioni offerte dal musicista castelnovese ad altri gruppi musicali italiani ed autorevoli le partecipazioni alla realizzazione di colonne sonore per film. Carracillo è stato protagonista di concerti e festival di musica etnica internazionali e ha suonato con l’Orchestra dei Solisti Aquilani diretta dal maestro Vittorio Antonellini. Prestigiosa, tra le altre, la collaborazione con la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Attualmente fa parte del gruppo Ecletnica Pagus.
– Tiziano Palladino, diplomatosi brillantemente a 19 anni presso il Conservatorio Piccinni di Bari, è il più giovane diplomato in Mandolino in Italia. Segue MasterClasses di alto perfezionamento musicale con Mauro Squillante, Ugo Orlandi, Dorina Frati e corsi di musica antica. Nel 2006 vince il terzo Concorso Internazionale per Mandolino Solo “Raffaele Calace”. E’ primo mandolino nell’Orchestra della EGMYO (Orchestra Giovanile Europea) nel 2007; vince il premio speciale Terme di Castrocaro e la Borsa di Studio IMAIE nell’ XI^ rassegna dei Migliori Diplomati dei Conservatori Italiani. Partecipa alla presentazione dell’album “Incanto” di Andrea Bocelli trasmesso dalla RAI e registra, con la NapoliMandolinOrchestra il CD “Mandolini all’Opera”. E’ componente della gloriosa Orchestra dell’Accademia Mandolinistica Napoletana, del Duo Idilliaco con il pianista Angelo Miele, del Quartetto a Plettro Giuseppe Pettine, del Basso Continuo Ensamble, e’ primo mandolino dell’Orchestra a Plettro del Conservatorio di Bari.
– Piero Ricci, compositore e musicista polivalente, ha iniziato a sei anni a suonare la fisarmonica e ha continuato studiando Flauto al Conservatorio, fino ad arrivare alla zampogna, di cui è considerato il massimo esponente e che ha portato in tutto il mondo, fino ad esibirsi al Teatro alla Scala sotto la direzione di Riccardo Muti. Oltre dieci anni di studio e di lavoro sono stati necessari per modificare lo strumento a sacco e donargli la possibilità di diventare uno strumento versatile, da poter inserire in un contesto orchestrale. E così la zampogna di Ricci è riuscita a tracciare un nuovo e significativo tragitto nella storia della musica e degli strumenti musicali. All’esperienza della Scala Piero Ricci è arrivato dopo varie collaborazioni, quali quella con i Solisti Aquilani, con l’Orchestra del Conservatorio della Regione Molise e dopo una ventennale esperienza con il gruppo di musica popolare Il Tratturo. E’ stato fondatore del trio Archè e del gruppo Ecletnica Pagus, con il quale attualmente si esibisce, affiancando gli strumenti popolari a quelli della tradizione classica.
– Luigi Vitullo, dopo il conseguimento del diploma di Pianoforte ha frequentato il corso di perfezionamento internazionale presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia tenuto da Lya de Barberiis. Ha collaborato da solista con diverse orchestre internazionali: L’Orchestra del Teatro di Presov e Kosice (Rep. Slovacca), L’Orchestra del Teatro di Tirana (Albania), L’Orchestra della Radiotelevisione Moldav (Rep. Moldova), L’Orchestra sinfonica di Odessa, L’Orchestra sinfonica di Plovdiv (Bulgaria) L’Orchestra sinfonica di Ijevsk (Russia). Ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia del Diritto e della Politica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli ove attualmente è docente a contratto di Filosofia Politica. È docente di pianoforte presso il corso a indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado Andrea d’Isernia.
– Emilia Vitullo ha svolto gli studi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, dove si è laureata col massimo dei voti seguendo i corsi di recitazione di Andrea Camilleri, Marisa Fabbri, Mario Ferrero, Gastone Moschin, Aldo Reggiani, Luca Ronconi, Lorenzo Salveti, Aldo Trionfo e Monica Vitti.. Ha svolto attività professionale in qualità di attrice in compagnie nazionali di prosa. Ha svolto anche attività di aiuto regista e di programmista regista in trasmissioni radiofoniche della Rai. Ha costituito una società di produzione, con la quale ha realizzato, in veste di produttore, di regista e di attrice, spettacoli teatrali, musicali, cinematografici e operistici.

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