IL PERSONAGGIO/ Claudio “Massimo” Ranieri



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ROMA – Comunque vada a finire, l’eroe del momento è lui. Claudio (“Massimo”) Ranieri, 58 anni. Romano testaccino, ma con aplomb anglosassone. Professione attuale: allenatore della Roma. I primi calci ad un pallone nell’oratorio di piazza San Saba.
Quando, il 2 settembre 2009, dopo il lungo e sofferto monarcato di Luciano Spalletti, gli è stata affidata la squadra giallorossa, dove aveva militato da giocatore (a 17 anni terzino nella squadra Primavera, esordio in serie A il 4 novembre 1973 in Genoa-Roma 2-1 con il tecnico Manlio Scopigno), in pochi hanno manifestato entusiasmo. “Ranieri? Al massimo cominceremo con gli 0 a 0” si sentiva dire in città. Del resto alla Juve non gli hanno riservato un trattamento degno dello “stile bianconero”. E poi gli allenatori romani, a Roma, non hanno mai vinto niente. Simpatia, “core” alla Mazzone, ma bisaccia vuota.
Però la squadra veniva da due disastrose sconfitte nelle prime due giornate di campionato (contro Genoa e Juventus). Francesco Totti rappresentava ormai l’ombra di sé stesso. Una frangia nemmeno sottile di tifosi aveva cominciato a contestare tutti, Rosella Sensi in prima fila. E allora va bene anche Ranieri che torna nell’amata città natale, dove ha mosso i primi passi da giocatore. Il calcio va così.
Invece, questo signore del calcio è riuscito a fare il miracolo. Comunque vada. Ha vinto il suo primo derby contro la Lazio. Ha superato prove difficilissime. Ha rilanciato giocatori che sembravano finiti. Ha reinventato squadre decimate dagli infortuni. Ha offerto prove di autocontrollo e di compostezza che nella Roma giallorossa non si vedevano da tempo.
Del resto il suo curriculum è ricco di successi cui, però, ha saputo abbinare buonsenso e modestia. Il Cagliari portato in due stagioni dalla C alla A, anni 1989-1991. Quarto posto con il Napoli nel 1991-92, con il ritorno dei partenopei in Europa. Riporta dalla serie B alla A la Fiorentina nel 1993-94 consacrando un bomber come Gabriel Omar Batistuta, che sarà poi artefice dello scudetto giallorosso del 2001. Con i viola, Ranieri vince la Coppia Italia e la Supercoppa italiana nel 1996 e ottiene il quarto posto in campionato.
Quindi la parentesi straniera di otto anni. Con il Valencia, in Spagna, vince la Coppa del Re nel 1999, la coppa nazionale spagnola. Nel 2004, con il Chelsea, raggiunge la semifinale di Champions League 2003-2004 ed il secondo posto in Premier League. Bilancio: 199 partite, 107 vittorie.
Di nuovo in Italia, nel 2007 riesce a salvare il Parma dalla serie B entrando a metà campionato. Quindi la parentesi nella Juve: terzo posto nel 2008, esonero il 18 maggio 2009, quando mancano due giornate al termine del campionato e la squadra è terza in classifica.
Ora per l’allenatore testaccino una grande occasione con la sua Roma: comunque andrà, romanamente grazie Claudio “Massimo” Ranieri.

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