Agnone: addio all’albero centenario



AGNONE (ISERNIA) – Sparirà uno dei simboli della cittadina altomolisana. Parliamo del centenario abete che era ormai come un monumento in piazza del Popolo più conosciuto come slargo di Maiella. Posto alle spalle della scuola elementare la pianta aveva superato le intemperie del tempo e le guerre ma nulla ha potuto davanti alla scellerata mano dell’uomo.
Da quanto di sa, alla base del tronco dell’enorme albero, che faceva ombra ad un parco giochi per bambini, nel corso dell’autunno sono stati deposti circa quattro bancali di sacchi di sale che sarebbero serviti contro la formazione di ghiaccio per il gelo invernale. Un deposito provvisorio che poi sarebbe dovuto essere spostato nei depositi o nei garages Comunali. E come sempre accade le cose provvisorie, soprattutto nel Molise, diventano definitive. I sacchi di sale sono stati lasciati sotto le intemperie e alla mercè anche dei cani randagi e dei giochi dei bambini. Col passare dei mesi gli involucri delle sacchette da cinquanta chili l’una hanno ceduto facendo sperdere nel terreno il contenuto. La terra, grazie all’acqua piovana e ai persistenti temporali prima, e poi alle nevicate successive, si è completamente intrisa di sale fino alle radici del secolare albero compromettendo la vita della pianta.
A scoprire i danni gli abitanti del luogo che, con l’avvento delle belle giornate primaverili di queste settimane hanno notato l’ingiallirsi della chioma del sempreverde e quindi la perdita degli aghi dai rami.
Sul posto si sono recati gli uomini della Guardia Forestale insieme all’assessore comunale Scampamorte ed all’agronomo Emidio Mastronardi per fare un sopralluogo ed analizzare da vicino lo stato del centenario albero.
“Sono davvero affranto – ha dichiarato Scampamorte – ma la gente del luogo ha visto giusto. L’albero è ormai compromesso. Il sale è arrivato fino alle radici “bruciandole”. Allo stato – ha aggiunto l’assessore-  anche dal parere tecnico degli esperti, sembra proprio che per l’albero non ci sia nulla da fare”. Un vero delitto. Ed ora toccherà scovare chi ha deciso di lasciare nel parco giochi ed alla base dell’abete di Maiella i quattro pallet o bancali contenenti le decine e decine di quintali di sale. La pianta è presente in tutte le foto d’epoca di Agnone ed apparteneva ormai alla storia del centro altomolisano. “Per il momento – ha concluso Scampamorte – anche se va man mano seccandosi ogni giorno di più, l’albero non verrà abbattuto. Se poi dovesse arrivare a compromettere anche la pubblica incolumità, allora verrà segato e fatto a pezzi”.
Un vero peccato per l’abbellimento di Agnone ed un attentato contro la natura e al verde cittadino E come sempre le responsabilità in merito si perderanno nei meandri di palazzo Verdi. In fondo è solo un albero. Anche se tutti ormai sanno che le piante, a modo loro “respirano”. E sono i simboli imperituri del tempo che passa.

(V.L.)

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