Pasqua, con il caro-biglietti aerei ci sarà la rivincita dei piccoli borghi?

Sono milioni gli italiani che si metteranno in viaggio per il weekend di Pasqua nonostante la stangata dei rincari anche nel settore dei trasporti e della mobilità. Ma davvero molti rinunceranno al viaggio oltrefrontiera o nelle località più battute dai flussi turistici per scegliere località “alternative”, ad esempio i piccoli borghi del Molise.

Ad essere convinto di ciò è il presidente di Conflavoro, Roberto Capobianco.

Secondo il centro studi dell’organizzazione cambierebbero le esigenze e le mete. Le grandi città ben collegate tengono il ritmo, ma saranno i piccoli borghi a dettare il passo. Certo, Conflavoro indica quelli più rinomati per le vacanze pasquali, ad esempio Bolgheri, San Gimignano e Montepulciano in Toscana, o Castellabate, Frigento e Furore in Campania, Bobbio, Castelvetro di Modena e Gualtieri in Emilia o ancora Venosa, Acerenza, Castelmezzano in Basilicata. Del Molise, naturalmente, non v’è accenno. 

Di certo, secondo il centro studi di Conflavoro, un biglietto aereo per il weekend di Pasqua può arrivare a costare in media anche l’81% in più rispetto allo stesso biglietto acquistato per il weekend precedente. Le tratte più costose sono Roma-Cagliari e Milano-Bari (+118%), Milano-Palermo (+106%). Rincaro forte, ma più contenuto per i treni, in media sul +20%. Da sottolineare come le tratte con il rincaro maggiore siano Milano-Bologna (+34%), Milano-Firenze (+22%), Milano-Napoli (+21%) e Roma-Napoli (+27%). 

I rincari fuori controllo dei biglietti di treni e aerei accelerano il cambiamento del trend che vede preferire un turismo più sostenibile e conveniente. Gli italiani non rinunciano alla tradizione di trascorrere la Pasqua fuori casa, ma optano per mete più vicine e tratte più brevi. Questo dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. E continua: “È la rivincita dei piccoli borghi e del turismo di prossimità, che fa bene all’economia locale e alle piccole attività di provincia, ristoratori, artigiani, commercianti. Quindi un segnale di ottimismo in un periodo comunque difficile soprattutto dal punto di vista dei consumatori, che vedono pesare sulle proprie tasche non solo i rincari dei costi dei trasporti e della mobilità, ma anche quello dei prodotti tipici pasquali come colombe e uova di cioccolato”.

Anche i molisani se lo augurano.

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