Un consiglio agli autori dello storico programma televisivo “Blob”: ormai anziché selezionare “il peggio” della tv, fareste bene a proporre solo il meglio, dal momento che è molto minoritario rispetto allo straripante bassissimo livello qualitativo che ormai deborda dal piccolo schermo. Trovare qualcosa degna di essere segnalata è un vero atto di bravura, rispetto ad un’offerta destinata sempre più a pochi reduci segnati dall’età avanzata e, probabilmente, dalla scarsa scolarizzazione.
Se scorie di basso ordine infestano le serate televisive, dopo aver ammorbato per anni i pomeriggi, ora il contagio si è esteso anche in quelli che dovrebbero essere momenti di informazione o di approfondimento. Ad esempio, i telegiornali: l’altra sera tra le principali notizie c’era la rilevante vincita economica di un tizio ad un quiz serale della stessa emittente, in un corto circuito che un tempo avrebbe provocato un po’ di indignazione. Della serie: ve la sonate e ve la cantate. Eppoi, non sarebbe ora di finirla con questa diseducativa pioggia di soldi a chi, unicamente con una buona dose di fortuna, individua una pacco dopo aver esternato collegamenti tra i numeri delle scatole e date di nascita di parenti o date più o meno importanti nelle esistenze di illustri sconosciuti? Ma davvero c’è una collettiva evaporazione di cervelli?
Altra osservazione: il piccolo schermo conferma come il nostro Paese sia diventato a tutti gli effetti una colonia degli Stati Uniti. La nevicata dell’Ohio, a cui frega quasi a nessuno, diventa una notizia imprescindibile, al pari della primatista delle classifiche dei dischi negli States o ad altri scoop del genere. Servizi che un addetto ai lavori sa bene che vengono presi pari pari da canali stranieri e rispoposti, tra l’altro con giorni di ritardo, nelle provincialotte tv nostrane. Tutto ciò contribuisce a spiegare perché sempre più persone, a cominciare dai più giovani, abbiano abbandonato l’apparecchio televisivo, utilizzandolo al limite per qualche canale a pagamento.
