Villa Castelli (Brindisi), la “terrazza” sul Salento

La città di Villa Castelli (Brindisi), sorge tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo ad opera di coloni provenienti prevalentemente da Ceglie Messapica, i quali, sottoscrivendo contratti di enfiteusi con i Duchi di Montejasi, Gioacchino e Carlo Ungaro, dissodarono e resero fertili le terre macchiose e pietrose del Feudo ed eressero intorno all’esistente palazzo signorile i primi trulli e le prime casette in pietra con le volte a stella e a botte, eleggendole a dimore per le loro famiglie.

Il territorio comunale è pari a 34.58 Kmq., prevalentemente coltivato a uliveti e vigneti, e confina con i territori dei seguenti Comuni:

– A nord-est con Ceglie Messapica, da cui dista circa sette chilometri;

– A nord-ovest con Martina Franca, da cui dista circa 18 chilometri;

– A sud-ovest con Grottaglie, da cui dista circa sei chilometri;

– A sud-est con Francavilla Fontana, da cui dista circa dodici chilometri;

– Dal capoluogo Brindisi e dall’aeroporto Papola-Casale dista circa 43 chilometri.

– Al 31 dicembre 2016, la popolazione Villa Castelli risultava essere di 9.352 abitanti.

La città di Villa Castelli può vantare l’esistenza all’interno del proprio territorio, di numerose peculiarità di natura ambientale, storica, architettonica e culturale di assoluto valore, quali:

– La Gravina (Grande Parco Pubblico rinaturalizzato, costituito da oltre quattro ettari di vegetazione mediterranea, percorsi pedonali su piano, pendìi e scalinate);

Il Frantoio Ipogeo, costituito da una grotta naturale e denominato “Trappeto del Duca” , è ubicato all’interno della Gravina , su di una superficie di circa 400 metri quadrati, e contiene interessanti testimonianze di archeologia industriale appartenenti ad un antico opificio oleario che ha operato ininterrottamente dal XVII secolo fino agli anni ’50 del secolo scorso;

Il Ponte Vecchio, lungo circa 110 metri, a nove arcate a tutto sesto in pietra di mazzaro, che dall’alto dei suoi circa 20 metri, sovrasta l’intera Gravina collegando la zona storica a quella moderna del paese;

– Il Parco Archeologico di “Pezza Petrosa” (IV e III sec. a.C.)- necropoli magno-greca di assoluto valore archeologico e storico, che testimonia la presenza nel nostro territorio della popolazione greca (spartana) e l’appartenenza alla cultura di Taranto;

Il Museo Civico e Mostra permanente dei reperti archeologici di “Pezza Petrosa” (circa 200 reperti di grande valore, tra cui numerosi vasi in ceramica greca, oggetti ed utensili in metallo (anelli in argento, bronzo, piombo, e ferro, statuette, specchi in bronzo, fibule, strigili, cesoie, lame di coltelli, sigilli, etc.);

– Il Palazzo Ducale del XVII secolo, che appartenne prima ai Principi “Imperiali” di Francavilla Fontana e poi ai Duchi “Ungaro” di Montejasi , che ospita gli uffici comunali, Sale Convegni e saloni che ospitano una collezione pittorica dei Maestri locali Vittorio Neglia e Giacomo Cesaria;

– La Sorgente del Canale Reale (ribattezzata “Fonte di Strabone” poiché pare che, oltre allo scrittore latino Plinio, da qui passò anche il grande storico e geografo greco Strabone, che ne annotò la presenza, denominando il corso d’acqua che sgorgava da quelle polle “fiume Ausonio”).

Il “Canale Reale” è un corso inesauribile d’acqua dolce, che dalle polle sorgive di Villa Castelli si snoda per oltre 40 chilometri attraverso il territorio di Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Brindisi e Carovigno, per poi sfociare nell’Oasi protetta di “Torre Guaceto”, mescolandosi con l’acqua salata dell’Adriatico;

– La Centrale Idroelettrica AQP in c.da “Battaglia, a sud del paese,”(sfruttando il salto di oltre 120 metri tra la collina murgiana e la piana salentina che caratterizza il territorio misto di Villa Castelli, l’acqua del tronco principale dell’A.Q.P., che ha in Villa Castelli il caposaldo tecnico dal 1914, aziona in c.da “Battaglia” le moderne turbine della più grande Centrale idroelettrica A.Q.P. della zona per produrre energia elettrica che l’Acquedotto Pugliese vende all’E.N.E.L.- La Centrale, per oltre 50 anni, ha fornito corrente elettrica per l’Arsenale di Taranto mediante l’uso delle vecchie turbine, ora in disuso e sostituite dalle moderne attrezzature dal 2009;

– Le Grotte del Cuoco in c.da “Montescotano-Cuoco”al limite territoriale con l’agro di Martina Franca, caratterizzate dalla presenza diffusa di stalattiti e stalagmiti e percorsi e cunicoli di grande interesse speleologico;

La Chiesa Matrice in stile romanico e gotico del XIX secolo, realizzata da maestranze locali in mazzaro (pietra locale di Villa Castelli) e tufo di Grottaglie, impreziosita da numerose vetrate policromatiche lungo le navate laterali e sulla facciata.

La cupola raggiunge l’altezza di oltre 34 metri e il campanile supera i 36 metri dal suolo;

– La Congrega dell’Immacolata in Corso Vittorio Emanuele ( datata 1823), che è la Chiesa più antica della città;

– La Cappella del Crocifisso in Via Municipio (la Cappella dei Principi “Imperiali” e dei Duchi “Ungaro”), collocata nel Palazzo Ducale, in adiacenza al Museo Archeologico.

Villa Castelli può contare, inoltre, sulla presenza di 12 masserie, quasi tutte attive, dislocate nel territorio comunale, e di ben 10 frantoi oleari, tutti operanti e vivacemente presenti nel panorama olivicolo provinciale e regionale, che trasformano l’ingente prodotto olivicolo locale e i numerosi e consistenti conferimenti provenienti dai paesi viciniori (Ceglie, Grottaglie e Francavilla Fontana) e fanno di questa cittadina una sorta di “capitale dell’olio” della provincia di Brindisi.

(Gi.Ca.)

Si ringrazia l’Ufficio Cultura e Turismo del Comune

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