Gennaio nero per l’auto in Italia (-32,64%)



ROMA – Inizia decisamente male il 2009 per il settore auto in Italia. Il crollo di circa un terzo delle vendite (-32,6%) è il dato peggiore da oltre 15 anni. Esattamente dal dicembre 1993, quando si registrò un passivo del 43,71%. Con questa caduta, che porta le nuove immatricolazioni a quota 157.418, il mercato torna ai livelli di "magra" di gennaio 1983 (157.464 unità), quasi 25 anni fa. Una contrazione, tra l’altro, che è stata contenuta con il consueto ricorso alle immatricolazioni per chilometri zero, anche se gli annunci di nuove agevolazioni statali hanno potuto rimandare l’acquisto dell’auto da parte di molte famiglie. Insomma, un blocco della domanda che si potrebbe trascinare fino all’entrata in vigore degli attesi provvedimenti.
Il Centro Studi Promotor, struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’automobile, emanazione della società che organizza il Motor Show di Bologna, ha compiuto una ricerca tra i concessionari per approfondire le cause del pesante calo. Oltre al quadro economico e all’attesa degli incentivi, sul risultato avrebbero influito negativamente anche "l’assillante comunicazione negativa dei media" o il "terrorismo mediatico" segnalato da un concessionario su cinque.
I concessionari interpellati segnalano in gennaio anche problemi legati alla crescente difficoltà di ottenere credito da parte di consumatori interessati ad acquistare una nuova vettura. Viceversa, i fattori che avrebbero sostenuto la domanda sono stati i nuovi modelli (per le marche che ne hanno lanciati) e la politica di forti sconti e di promozioni aggressive portata avanti da case e concessionari.
"L’annuncio degli incentivi – scrive il centro studi Promotor – ha determinato una caduta verticale delle decisioni di acquisto, che ha aggravato di molto l’andamento negativo già in atto, in quanto ovviamente i potenziali acquirenti hanno rinviato la decisione per poter prima valutare la possibilità di usufruire dei bonus statali. La situazione è ulteriormente peggiorata quando, dall’incontro "risolutivo" del 28 gennaio, il governo è uscito prendendosi dieci giorni per decidere, che saranno altri dieci giorni di vendite zero".
Anche l’Unrae, associazione che riunisce le case automobilistiche straniere che operano in Italia, è polemica.
"L’andamento degli ordini, sicuramente influenzato in modo più diretto dall’effetto annuncio di nuovi incentivi, è addirittura più negativo di quello delle immatricolazioni – evidenzia, auspicando un’immediata risposta del governo in termini di interventi di sostegno al settore.
Sulla stessa linea l’Anfia, l’associazione dell’industria nazionale dell’auto. "E’ necessario – rileva – accelerare i tempi di pianificazione e adozione degli interventi onde evitare un totale blocco del mercato".
Nell’analisi dettagliata del mercato, il Gruppo Fiat registra un calo delle immatricolazioni del 31,3% (quota del 32,1%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto a gennaio 2008). La Fiat conserva le prime tre posizioni tra i modelli più venduti in Italia: Panda, Punto e Cinquecento.
La Lancia mantiene la quota di mercato al 4%, mentre per Alfa Romeo, grazie soprattutto alla MiTo, la quota é del 2,6%, in crescita su base annua di 1,1 punti percentuali (oltre 4.100 le vetture immatricolate, per una crescita dei volumi del 18,2% su gennaio 2008)
Tra le marche straniere il primato delle vendite a gennaio in Italia spetta alla Ford (15.501 immatricolazioni), in discesa del 24,29% rispetto al pari periodo 2008. Secondo posto per la Volkswagen (quarta un anno fa), con 10.298 unità (-26%), seguita da Opel con 9.335 unità (-41,49%). Poi Citroen (-43,08%, a 8.530 unità), seguita da Peugeot (-33,64%, a 7.264 unità). Audi guadagna la sesta posizione con un aumento delle vendite del 10,23% (6.499 unità). Cali generalizzati per le asiatiche, Toyota compresa (-53,18%, a 4.614 unità).

(G.D.N.)

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